Kawasaki Z H2: la “naked” con soluzioni innovative

Un quattro cilindri in linea sovralimentato a quattro tempi raffreddato a liquido. Dopo la Ninja e altri tre modelli, la Z H2 è la prima naked a essere dotata di questa unità con compressore centrifugo, che esalta bassi e medi regimi.
Kawasaki Z H2
Gioie e Motori

Le naked sono diventate, dagli anni ottanta e novanta del secolo scorso, un classico, con l’assenza di sovrastrutture e protezioni aerodinamiche. Si stanno ora affermando le maxi, che offrono prestazioni e tanta tecnologia. Tra queste, la Kawasaki Z H2 si candida prepotentemente a giocare un ruolo di prim’ordine. Completamente inedita, frutto di un progetto originale, propone soluzioni innovative.
Ad iniziare dal design SUGOMI, che determina, secondo il claim della Casa, l’assimilazione del look ad un predatore pronto all’attacco: in effetti, le linee sono penetranti e cattive, le parti funzionali sono bene evidenti, l’illuminazione a LED è d’impatto, anche estetico. L’elemento dirompente è rappresentato dal propulsore, denominato “Balanced Supercharger”.
Un quattro cilindri in linea sovralimentato a quattro tempi raffreddato a liquido. Dopo la Ninja e altri tre modelli, la Z H2 è la prima naked a essere dotata di questa unità con compressore centrifugo, che esalta bassi e medi regimi. Si badi che Kawasaki è l’unica azienda capace di produrre la girante del compressore. E con ulteriori novità, quali gli angoli delle valvole, i condotti di scarico e la mappatura della centralina elettronica.
La potenza si attesta a 200 cavalli a 11.000 giri ma ciò che si rileva fondamentale è il dato della coppia: ben 137 Nm già a 8.500 giri. L’erogazione è impressionante ma insieme progressiva: la Z H2 è, a tutti gli effetti, una moto da strada, per cui la ricerca della prestazione non va a detrimento di una comodità di viaggio.
La posizione in sella è confortevole – la sella stessa è idoneamente imbottita – e il conducente ha una piacevole sensazione di controllo. L’impianto frenante è pronto e sicuro. Ma è l’elettronica, profusa a piene mani, la seconda caratteristica peculiare.
La piattaforma inerziale della Bosch governa tutti i dispositivi. Che sono traction control, cornering ABS, cruise control, launch control e quickshifter bidirezionale. L’erogazione viene regolata dai tre Power Mode, Full, Middle e Low.
Non manca la connettività allo smartphone. Il telaio è a traliccio, predisposto appositamente. La forcella anteriore BPF ha funzioni separate per molle e idraulica, quella posteriore è monoammortizzatore. Risultato, una ciclistica compatta e tecnicamente avanzata. La moto risulta equilibrata e molto stabile, un po’ a scapito di una guida sportiva, ma, come abbiamo già evidenziato, la vocazione della Z H2 è la strada. Prezzi da euro 17.790.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e da Googlepolitica sulla riservatezza e Termini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte