Fissare, su carta o su un computer, i pensieri e le sensazioni nati da questo periodo per cercare di dominarlo, di dargli una forma, di non dimenticare quello che stiamo vivendo. Per i “noi stessi” di oggi ma anche e soprattutto per quelli di domani. L’iniziativa è di Enrico Romagnoli, giornalista della RAI Valle d’Aosta, che, con un post su Facebook, ha lanciato l’invito a mandare “un pensiero, una dedica, un augurio, oppure una poesia o un piccolo racconto legato a questa situazione di incertezza”.
L’idea è quella di raccogliere i contributi per creare una sorta di diario collettivo della quarantena e capire, tra qualche mese o tra qualche anno, cosa abbiamo imparato da un punto di vista umano da una situazione unica – e, si spera, irripetibile – per le nostre generazioni. Un’operazione in progress per scattare una “istantanea della memoria collettiva” che, idealmente, si concretizzerà in futuro in un libro.
Sono già diversi i contributi arrivati sul suo profilo Facebook o via mail all’indirizzo coronavirusvda@gmail.com: riflessioni esistenziali, politiche, economiche che devono avere un valore anche quando tutto questo sarà finito.