“Utilizzare la bicicletta in Valle d’Aosta, per ragioni ludiche, sportive o semplicemente per muoversi sta diventando sempre di più un problema. Le ragioni non sono soltanto quelle comuni ai ciclisti di tutto il mondo per la, talvolta difficile, convivenza con gli altri utenti della strada, non sono nemmeno quelle legate alle condizioni climatiche che caratterizzano questo territorio. No, le ragioni sono sempre più di carattere burocratico e normativo”.
A scriverlo in un comunicato è Lorenzo Visconti, Presidente di Fiab Aosta à Vélo, che ritiene “Sconcertante” la pubblicazione di un nuovo regolamento per l’accesso in bici lungo la pista ciclabile Lungo Dora.
“Per poter pedalare lungo la ciclabile, secondo quanto disposto dall’art. 5 del nuovo regolamento è necessario indossare un casco omologato, utilizzare abbigliamento e calzature idonee ed essere assicurati per RC verso terzi – prosegue Visconti -. Preso atto che questo nuovo regolamento approvato dall’Unité des Communes Mont-Emilius non possa essere considerata una seria manovra attuativa di chi percepisce denaro pubblico per assumersi onori e oneri dell’amministrare, Fiab Aosta à Vélo ritiene che tali scelte vadano a scoraggiare e disincentivare fortemente l’utilizzo della bicicletta quale mezzo di mobilità alternativa, anche perché nessuno degli obblighi previsti dal regolamento trova riscontro negli atti normativi che regolano l’utilizzo della bicicletta nel nostro Paese”.
Non solo: “Impedire a chi è sprovvisto di tali requisiti ad un luogo pubblico ci pare possa configurare, inoltre, una violazione del diritto di tutti di godere di spazi e strutture destinate all’intera comunità – spiega ancora la nota -. Segnaliamo, quindi, come tale provvedimento vada in direzione nettamente opposta a quanto proposto pochi giorni fa da Fiab stessa unitamente a Uisp e Legambiente VdA quando, con una lettera aperta alle pubbliche amministrazioni, si proponevano alcuni suggerimenti pratici per favorire una mobilità urbana sostenibile durante e dopo l’emergenza Covid-19”.
“Con la convinzione che l’Unité Mont-Emilius rivalutarà celermente le scelte poste in essere”, Visconti “torna a ribadire la necessità di nuovi investimenti sui percorsi ciclabili nell’intera regione, valida alternativa all’utilizzo dell’auto nel quotidiano e comunque sempre valida attrattiva turistica per un turismo legato alla ciclabilità, sempre più in crescita”.
“Fiab Aosta à Vélo che agisce con spirito costruttivo e di partecipazione – chiude la nota -, non esiterà a mettere in atto le mosse opportune, se le storture amministrative non andranno nella direzione di uno sviluppo coerente di una mobilità sostenibile per cui regione e comuni percepiscono fondi da Stato e Comunità Europea”.