Per tutto il mese di maggio il trasporto pubblico locale su gomma rimarrà gratuito, ma per utilizzarlo bisognerà obbligatoriamente indossare la mascherina e mantenere il metro di distanziamento sociale. La fase 2 dei trasporti inizierà lunedì 4 maggio e come per altri settori sarà una sperimentazione, in vista del graduale ritorno ad una parvenza di normalità.
L’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile scorso prevede l’obbligatorietà della mascherina per gli utenti del Tpl su gomma e ferro, il distanziamento sociale di un metro e per i mezzi che lo consentono, una differenziazione dei percorsi per l’entrata e l’uscita.
Misure che portano ad una significativa riduzione della portata dei mezzi. Sugli autobus ad esempio si passa da 47 posti a 11/15, mentre sui treni la riduzione sarà di circa il 50%.
Sulla distanza di un metro è in corso una interlocuzione con lo Stato. Le regioni hanno chiesto, infatti, di poterla eliminare ed alcuni grandi comuni sono già intervenuti con delle specifiche ordinanze per consentire un utilizzo almeno del 50% della capienza dei mezzi.
“Il Ministro De Micheli si è impegnato a ragionare sulle nostre richieste” spiega l’Assessore regionale ai trasporti Luigi Bertschy. “Se ci sarà bisogno faremo anche noi le nostre valutazioni”.
Senza mascherina non si potrà salire a bordo e se a bordo ci saranno delle persone senza mascherina il mezzo non partirà. “I gestori delle aziende di trasporto su questo sono stati chiari”. L’autista si troverà da solo a prendere anche altre decisioni. “Come quella di saltare delle fermate se la capienza massima del mezzo è già stata raggiunta”. Qualche disagio, quindi, nei primi giorni potrebbe verificarsi.
La prima fase di sperimentazione sarà quotidianamente monitorata per poter andare a ritarare il servizio a seconda della domanda.
“Con le aziende di trasporto pubblico locale e i vertici di Trenitalia abbiamo deciso di monitorare giornalmente da lunedì la situazione dei mezzi. – sottolinea Bertschy- Oggi abbiamo una riduzione del 40% delle corse del traporto pubblico locale, che nell’immediato verrà mantenuta, ma giornalmente verificheremo come vanno le cose e quali difficoltà ci sono, per intervenire aggiungendo delle corse o dei mezzi”.
L’Assessorato sta pensando, inoltre, assieme alle aziende di attivare dei volontari nei nodi più importanti per informare correttamente gli utenti.
Utenti che la Regione spera non abbandonino il trasporto pubblico locale sul quale erano stati programmati degli investimenti. In questo senso nei giorni scorsi è stato diffuso un questionario per comprendere preoccupazioni e richieste.
“Stavamo lavorando per incentivare il trasporto pubblico locale” ricorda l’Assessore. Nell’ultimo bilancio regionale erano state inserite delle risorse per andare ad abbattere in autunno il costo dell’abbonamento scolastico per le famiglie.
“Bisogna immaginare delle politiche che comunque mantengano un interesse verso il traporto pubblico, perché l’utilizzo della macchina oltre ad avere un costo, ha delle ricadute dal punto di vista ambientale.”
Il tema sarà portato nei prossimi giorni sul tavolo della Commissione consiliare competente. “Bisogna pensare se non sia il caso di inserire, nell’assestamento, come sostegno alle famiglie, ma anche alle aziende del Tpl, in questo periodo di difficoltà, un periodo di gratuità sia del trasporto su gomma che del trasporto su ferro”.
Al momento la gratuità del trasporto pubblico locale su gomma proseguirà per tutto il mese di maggio. L’obiettivo è di limitare il più possibile le occasione di contatto fra autisti e utenti. “Le aziende stanno predisponendo gli investimenti per separare utenti e autisti, un tema posto fin dall’inizio a livello sindacale. L’altra cosa positiva che registro è che le aziende hanno anticipato la cassa integrazione in deroga ai dipendenti”.
Nel 2018 sono stati circa 3,4 milioni gli utenti del traporto pubblico su gomma e 2,9 milioni quelli della ferrovia.
La ripartenza nelle prossime settimane delle attività produttive, ma soprattutto la riapertura delle scuole, con ogni probabilità a settembre, costringerà molti a rivedere i nostri ritmi di vita. “Bisognerà intervenire sulla regolazione sociale della nostra vita, immaginare orari differenziati di entrata e uscita dalle scuole e dal lavoro. – sottolinea l’Assessore – Altrimenti il rischio grosso è di vedere un’esplosione dei costi del trasporto pubblico, perché se le portate rimangono ridotte bisognerà aumentare i mezzi con l’impossibilità a livello di sistema paese e regionale di reperire tutti questi mezzi.”
Se la riduzione del trasporto pubblico locale su gomma rimarrà all’inizio del 40% delle corse, il traporto ferroviario vedrà già da lunedì aumentare le coppie di corse fra Aosta e Ivrea, dalle 2 attuali si passerà a cinque, mentre dalle 3 fra Ivrea e Aosta si arriverà a 6.
La programmazione del trasporto pubblico va anche di pari passo con la ripartenza del settore turistico. Nei giorni scorsi la Regione ha inviato una proposta di emendamento al Dpcm per gli impianti di risalita. Skyway e lo sci estivo di Cervinia, che sono importanti attrattori per la stagione estiva, rischiano di restare chiusi.
“Sul piano politico lavoriamo oltre che alla riapertura degli impianti a fune, – conclude Bertschy – anche ai rapporti di confine. Senza una collaborazione con i nostri Stati confinanti diventa difficile rendere sostenibile alcune imprese, che hanno una ricaduta per tutti, a partire dai rifugi alpini e dal sistema turistico”.