In quasi tre anni da amministratore di sostegno di una ultraottantacinquenne, si sarebbe impossessato di 47mila euro dal conto della donna, anziché utilizzarli per i suoi bisogni. Per questo, da ieri, giovedì 14 maggio, un 46enne della media valle, Diego Contardo, è agli arresti domicliari, con l’accusa di peculato. Le indagini, coordinate dal pm Luca Ceccanti, sono state condotte dai Carabinieri della Sezione di polizia giudiziaria presso la Procura.
Nella loro ricostruzione, l’uomo avrebbe iniziato a carpire la fiducia dell’anziana, che non risultava accudita né seguita, già nel 2012. Quattro anni dopo, nel 2016, la situazione della donna si complica ed emerge la necessità di una figura di supporto che si occupi delle sue spese, cui lei non riusciva più a procedere autonomamente. Contardo, rappresentando un riferimento, viene nominato, ma – nella tesi d’accusa – si disinteressa poco dopo dei suoi compiti e dell’anziana.
Inizia inoltre, secondo quanto appurato dai Carabinieri tramite accertamenti bancari e sentendo testimoni, ad appropriarsi dei soldi che avrebbe dovuto gestire, facendo ricorso sia a prelievi in contanti, sia procedendo a ricariche telefoniche. Lo fa, stando alle verifiche, fino alla fine del 2019, arrivando ad un totale poco lontano dai 50mila euro. La sua noncuranza nei confronti dell’anziana si spinge, è emerso dalle indagini, sino a non pagare nemmeno la retta della struttura in cui era ospitata.
I servizi sociali segnalano al Tribunale (competente per gli amministratori di sostegno) la situazione e la palla passa alla Procura, che avvia l’inchiesta, culminata nella richiesta del pm al Gip della misura cautelare eseguita ieri. Nel mentre, viene attivata la rimozione di Contardo dal ruolo. L’amministratore viene considerato, dall’ordinamento italiano, un incaricato di pubblico servizio, per questo l’ipotesi di reato contestatagli è il peculato. L’uomo sosterrà, la prossima settimana, l’interrogatorio di garanzia.