Fase2, Guide turistiche: “Inopportuno e confuso il provvedimento di riavvio dell’attività”

Le guide turistiche esprimono "stupore" per l'ordinanza firmata domenica notte dal Presidente Testolin. "La ripresa delle attività di guida turistica potrà avvenire soltanto dopo la riapertura dei luoghi della cultura di riferimento nella regione e lo sblocco degli spostamenti interregionali ed internazionali."
Le visite guidate al Teatro romano
Economia

“La ripresa delle attività di guida turistica potrà avvenire soltanto dopo la riapertura dei luoghi della cultura di riferimento nella regione e lo sblocco degli spostamenti interregionali ed internazionali e, soprattutto, quando la fiducia e serenità dei visitatori saranno nuovamente motore dei loro spostamenti”. A scriverlo in una nota sono le guide turistiche valdostane esprimendo “stupore” per l’ordinanza firmata domenica notte dal Presidente della Regione, Renzo Testolin.

Nel provvedimento, infatti, si fa riferimento all’attività di guida In particolare l’ordinanza spiega come, le attività delle figure professionali in possesso dell’abilitazione professionale e iscritte ad appositi elenchi regionali, potranno riprendere, nelle more dell’approvazione di specifici protocolli o linee guida, nel rispetto del distanziamento interpersonale di 2 metri.

Secondo le guide turistiche valdostane risulta “inopportuno e confuso il provvedimento di riavvio dell’attività delle guide turistiche compreso nella ordinanza 207 del 17 maggio dove, ancor prima di vedere stabiliti i protocolli di fruizione dei siti culturali in previsione della riapertura, le regole di ripresa sono le stesse di professioni a connotazione diversa (guide escursionistiche naturalistiche), e che collidono con le norme previste dal DPCM del 17 maggio (citate nella stessa ordinanza regionale) in materia di musei ed affini”.

Nella nota le guide ricordano di non aver chiesto “la inutile e precoce riapertura delle proprie attività ma ribadiscono con forza la natura culturale della propria professione ed attendono con fiducia le ponderate disposizioni che la Soprintendenza per i Beni culturali vorrà indicare, punto di partenza imprescindibile per la costruzione di un protocollo operativo vicino alle esigenze di una professione vocata all’accoglienza di visitatori in Valle d’Aosta e alla condivisione con chi vi abita del ricco patrimonio culturale”.

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