Fase 2: per le biblioteche valdostane è l’ora della ripartenza, ma non tutte sono pronte

La riapertura di tutte le biblioteche valdostane non trova riscontro su tutto il territorio. Alcune strutture, con pochi dipendenti, non sono pronte a riaprire viste le difficoltà ad applicare le linee guida e in assenza di Dpi.
Notte bianca alla Biblioteca regionale
Cultura

“Domani le biblioteche valdostane riapriranno le loro porte”, recita così l’ultimo avviso pubblicato sulla pagina Facebook della biblioteca regionale. Vero. Solo per metà.

Mentre la centralissima biblioteca Bruno Salvadori riapre per davvero con un progetto in 3 fasi, le strutture del territorio non seguiranno tutte la strada della loro sorella maggiore, perché non sembra essere così semplice applicare le linee guida laddove il personale spesso non arriva nemmeno a 2 dipendenti e dove i Dpi devono essere comprati attraverso criteri di amministrazione trasparente e variazioni di bilancio in seno ai comuni, già subissati di attività in un periodo di emergenza.

Biblioteca regionale Bruno Salvadori

La riapertura non sarà ovviamente immediata e non riporterà la struttura al 100% del suo potenziale, ma avverrà per step, come spiega la dirigente del Sistema bibliotecario valdostano Josette Mathiou: “Abbiamo pensato a diverse fasi che accompagneranno l’utenza a una riapertura totale, ma andando per gradi, anche per tutelare visitatori e personale. Nel mentre la biblioteca non ha mai smesso di garantire i servizi online, tra cui la piattaforma Cordela e la Media Library Online, dove comunque gli utenti hanno un’ampia scelta di libri, riviste, mappe e stampe”.

A partire da domani la Fase A, chiamata in questo modo “per evitare confusioni con le ben più conosciute fasi di questo periodo”, nella quale si potrà sempre restituire il libro preso in prestito tramite il book return automatico, ma con un percorso diverso per accedere e allontanarsi dalla postazione, proprio perché “gli utenti non debbano incrociarsi o sostare in spazi stretti, di modo che una porta di servizio possa diventare l’uscita in sicurezza”. In questa fase, che verosimilmente durerà fino a fine giugno, si potranno prenotare i libri online o via telefono
Da domani possibilità, per gli utenti della Biblioteca regionale, di effettuare le prenotazioni per il prestito: online sul sito del Sistema bibliotecario e con un sms l’utente verrà avvisato della disponibilità di questo e della data per poterlo ritirare: “La persona a questo punto potrà recarsi in biblioteca, nella parte dei ragazzi, dove, sull’ingresso, un banco impedirà l’accesso alla struttura, ma consentirà di ritirare quanto prenotato entro 5 giorni dall’invio della comunicazione semplicemente dando le proprie generalità e presentando la tessera”.

Una fase A molto stretta, che impedirà l’ingresso alla struttura, ma che preparerà gli utenti alla fase B, indicativamente immaginata da fine giugno a fine luglio, nella quale si consentirà l’ingresso degli utenti in maniera contingentata e previa prenotazione, con accesso solo agli scaffali e non ai tavoli, per consentire di poter scegliere i documenti da chiedere in prestito. Alla fine di questo periodo inizierà la fase C, che prevede un ingresso sempre su prenotazione per scaffali e anche per sostare ai tavoli e alle postazioni, ma con un tempo determinato.

Il Fondo Valdostano invece non può ancora essere aperto, ma la dirigente Mathiou è consapevole della necessità di molti studenti e ricercatori di accedere ad un certo tipo di documenti che sono consultabili già in fase A all’Archivio Storico Regionale prenotandosi: “L’archivio è strutturato in un modo molto diverso e si trova al piano terra, il che consente un ingresso e una sosta più fluidi all’interno dello spazio chiuso e quindi più facili da gestire. Diciamo che per il momento l’archivio svolge l’attività del Fondo Valdostano per la fruizione di diversi documenti”.

Biblioteche del territorio

Per una biblioteca regionale che galoppa a passi svelti verso una struttura a 3 fasi, ci sono le strutture del territorio che invece devono fare i conti con alcuni problemi e con una comunicazione che afferma la loro riapertura che, però, non sembra così certa. Di sicuro non per domani (20 maggio ndr).

La dirigente Mathiou a tal proposito afferma che “il sistema si sta mettendo in moto e che, ovviamente, non può avvenire tutto in una volta, ma che le strutture si stanno organizzando e aspettano solo alcuni Dpi”. Quindi la “riapertura delle biblioteche valdostane” comunicata sui canali ufficiali non avverrà, poiché solo alcuni potranno aprire già domani, 20 maggio.

La situazione delle riaperture sul territorio sembra a questo punto una responsabilità più in capo ai comuni che al Sistema bibliotecario valdostano e una comunicazione da parte di quest’ultimo con un taglio centralizzato e rivolto principalmente all’utenza della biblioteca regionale sembra non chiarire le idee agli altri fruitori, che dovranno attendere perché le varie strutture aprano, anche perché il personale, spesso un solo dipendente per comune, rallenta l’organizzazione e la gestione della situazione, se messa a confronto con la disponibilità di personale della Bruno Salvadori.

biblioteca regionale
biblioteca regionale

Non è solo una questione di Dpi insomma, ma anche di mera organizzazione logistica a cui le biblioteche di paese devono far fronte rimboccandosi le mani e attenendosi a tutte le rigide, ma necessarie regole, di questa prima fase di riapertura; basti pensare ai servizi che prima erano in carico all’utenza stessa, come la scelta dei libri e il ritiro, e che invece ora devono essere presi in carico interamente da chi gestisce la biblioteca e che quindi deve rivoluzionare il modo di lavorare e trovare il tempo di prendere prenotazioni, prestare i documenti, consigliare chi non ha le idee chiare e anche controllare che tutte le norme vengano rispettate.

Due esempi di biblioteche che non riapriranno domani sono quella comunale di Sarre e quella intercomunale di Gignod e Allein. Se la prima prevede una riapertura sabato, previa disponibilità di Dpi in arrivo venerdì, la seconda è ancora molto cauta e farà passare ancora qualche settimana prima di accogliere nuovamente l’utenza.

Biblioteca Sarre
Biblioteca Sarre

Tra chi si sta organizzando sul territorio anche Clara Bethaz, bibliotecaria di Sarre, che spera nella riapertura di sabato 23 maggio: “Per le sedi comunali con un solo addetto non è semplice organizzare dall’oggi al domani nuovi modi di erogare i servizi in modo efficiente e razionale. Ogni sede ha le sue peculiarità: entrata, percorsi interni, disposizione su più piani, collocazione del bancone di prestito. Non potendo lasciar muovere liberamente gli utenti tra gli scaffali come si faceva normalmente, bisogna studiare soluzioni alternative per consentire l’accesso al prestito e la possibilità di restituire. Non tutti gli utenti hanno le idee chiare e dimestichezza con il catalogo e i servizi di prenotazione online, molti da noi sono abituati a chiedere consigli, farsi accompagnare”. Il lato umano del lavoro da bibliotecaria è quello che verrà a mancare in questi primi periodi, ma l’organizzazione  e l’arrivo (previsto a Sarre per venerdì ndr), dei Dpi sono gli aspetti che sembrano preoccupare di più: “Ho pensato di organizzarmi in modo da avere dei momenti di lavoro a biblioteca chiusa in cui gestire prenotazioni online e richieste telefoniche e aperture al pubblico, con l’entrata di un singolo utente per volta, durante le quali cercherò di farmi trovare con i documenti richiesti pronti per non formare code all’esterno. Sarà complicato, le persone che frequentano le nostre biblioteche cercano anche dialogo, occasioni di socialità, riceverle di fretta e nascosti dietro uno schermo sarà straniante. Inoltre attendo ancora l’arrivo di alcuni Dpi e finché non ne entrerò in possesso non aprirò certamente al pubblico”.

Sempre biblioteca sul territorio, ma non prossima all’apertura anche la struttura gestita da Alessandra Cerise, l’intercomunale Gignod-Allein: “Non riapriremo, purtroppo preferiamo prenderci ancora alcune settimane perché sia tutto perfetto e aspettiamo i Dpi che ovviamente devono esserci per forza”. Anche la Sindaca di Gignod, Gabriella Farcoz, ci tiene a precisare che l’arrivo dei Dpi non è una cosa immediata e semplice da attuare: “Abbiamo deciso di rinviare l’apertura al pubblico per motivi logistico-organizzativi. Per riaprirla, anche solo parzialmente, bisogna attivare tutte le misure di sicurezza, tra cui la sanificazione dei locali, l’acquisto di dispositivi, e nella pubblica Amministrazione non è veloce la procedura, spesso occorre fare variazioni di bilancio e  avviare gare per gli acquisti. La bibliotecaria è comunque operativa ed è possibile chiamare per informazioni, inoltre per la restituzione dei libri nessuno si deve preoccupare poiché è tutto prorogato”.

Insomma, un’apertura solo a metà e solo per alcuni e un Sistema bibliotecario valdostano che sembra rispecchiare un po’ la situazione Regione-Comuni, dove le velocità non sono sempre le stesse e dove la comunicazione sembra molto incentrata sulla Bruno Salvadori, ma poco sulle piccole realtà che, per motivi di personale e di procedure, non riescono a ingranare le stesse marce con la stessa facilità della biblioteca regionale.

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