Inaugurata nel pomeriggio di mercoledì 8 aprile e allestita nelle sale che circondano la Piazza d’Armi del Forte di Bard, la mostra offre un percorso espositivo che si sviluppa e si snoda in diverse sezioni arricchite dai preziosi contributi scritti di Enzo Bianchi, Priore della comunità di Bose. L’esperienza di Abele Blanc, alpinista di fama internazionale, si riassume tutta in una profonda video-intervista che presenta al pubblico la suggestione della vetta e la ricerca interiore di qualcosa che va oltre l’umana condizione. L’istallazione multimediale intitolata “Le Vette tra il Forte e il cielo” del fotografo e regista Paolo Buroni, nel tendone allestito nella Piazza d’Armi, declina tra immagini e musica suggestioni della montagna, delle sue genti, dei suoi colori. Immagini che stupiscono e meravigliano attraverso un inedito percorso spirituale.
Ad anticipare l’inaugurazione della mostra-evento è stato l’incontro di oltre un’ora e mezza che ha visto alternarsi a staffetta gli interventi di ospiti e curatori dell’evento: il presidente dell’Associazione Forte di Bard, Augusto Rollandin, il Vescovo di Aosta Mons. Giuseppe Anfossi e i curatori Sante Bagnoli, fondatore e presidente editoriale Jaca Book, Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, Nathalie Bazin, curatrice museo Guimet di Parigi, Christine Kontler, sinologa e membro Centre de Recherche sur l'extreme Orient, Paris-Sorbonne, Eduardo Matos Moctezuma, direttore degli scavi Museo del Templo Mayor, Città del Messico, Enzo Bianchi, Antonio Tarzia, direttore della rivista Jesus, l’alpinista Abele Blanc, Paolo Buroni, regista e scenografo, Oliviero Toscani, il noto creativo che cura l'immagine del Forte.
Multimedialità, multidisciplinarietà e interattività caratterizzano dunque le sezioni della mostra. Il percorso iconografico della sezione “L’arte, la montagna, il sacro” presenta opere d’arte e oggetti proventienti da musei internazionali. Nella cultura messicana, con opere provenienti dal Museo del Templo Mayor di Città del Messico, la montagna è intesa come “axis mundi”, l’asse che unisce le regioni cosmiche cielo-terra-inferi. Due delle più prestigiose collezioni di arte asiatica di Parigi, il Museo Guimet e il Museo Cernuschi, hanno concesso in prestito dipinti, vasi e tessuti inediti che testimoniano le concezioni che caratterizzano la cultura cinese e quella tibetana: per la prima la montagna è dimora degli dei, per la seconda viene identificata con la divinità.
La mostra, aperta dal 9 aprile al 30 agosto, è ideata e promossa dall’Associazione Forte di Bard con il sostegno della Regione Autonoma Valle d’Aosta, della Compagnia di San Paolo, della Fondazione Crt, di Finaosta Spa e con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.