“Ponderare meglio nel futuro scenari allarmistici, le cui ripercussioni impattano negativamente sull’intero territorio di Courmayeur e non solo”. E’ quanto chiede “a gran voce” il Comitato Val Ferret, sottolineando “la situazione di disagio e di ingenti danni che si è creata con l’allarmismo generato dalle dichiarazioni dell’imminenza del crollo di una porzione di 500.000 mc, cosa -fortunatamente- non avvenuta”.
Il Comitato ricorda come anche l’anno scorso “pareva dovesse portare al collasso di una porzione minore -circa 250.000 mc- poi anch’essa non avvenuta ma che ha tenuto in “scacco” la valle per tutto l’autunno. Tale massa, definita settori A e B, si è nel frattempo in gran parte sgretolata e annullata senza lasciare traccia sul fondovalle”.
“Il sistema monitoraggio e conseguente allertamento semaforico a valle, oltre alla realizzazione di una viabilità emergenziale, con impegno di ingentissime risorse pubbliche, tarato sul potenziale distacco dei settori A e B -oggi già disgregatisi-“, secondo il Comitato Val Ferret “non è servito. Tali opere sono risultate inadeguate di fronte al nuovo e diverso rischio paventato dell’imminente crollo dei citati 500.000 mc. Addirittura tali opere e manufatti risultano essere stati collocati nella zona rossa recentemente perimetrata”.
Attraverso i propri esperti glaciologi incaricati – Professori Maggi e Orombelli- il Comitato “sta valutando i documenti redatti dagli Enti preposti e a breve potrà formulare un proprio autorevole parere, sulla base del quale avviare un confronto costruttivo per definire una corretta e ponderata lettura dei dati e degli scenari conseguenti. Il tutto alla luce delle premesse che sempre campeggiano su ogni relazione ufficiale: Il fenomeno qui studiato è naturale, non è possibile prevederlo con certezza allo stato attuale delle nostre conoscenze! I danni e i disagi generati sono ad oggi invece ben noti e tristemente reali”.
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Faccio fatica a vedere la minaccia incombente del ghiacciaio Planpincieux. Vedo un ghiaccio tutto frantumato che diventa subito neve quando scarica. Ne vedo sempre meno.
Un ghiaccio malato destinato a sparire.