Salta Asta in Piazza: “Scaricati dal Comune”

La manifestazione si sarebbe dovuta tenere in Piazza Chanoux il 4 settembre. Centoz e Galassi: “Troppi rischi a fronte di un investimento importante”.
Asta in piazza
Sport

Dopo due edizioni consecutive, che hanno trasformato le piazza di Aosta quasi in un palazzetto olimpico, salta l’edizione 2020 di Asta in Piazza. E non senza strascichi.

Se i DPCM avevano reso impossibile, senza alcun dubbio, la manifestazione nella data prevista del 4 luglio, il rinvio al 4 settembre era, per gli organizzatori, una luce di speranza ed una sfida. Che, in un’estate scevra di manifestazioni sportive di questo calibro in Italia e di manifestazioni tout court in Valle d’Aosta, avrebbe potuto portare in Piazza Chanoux tutti gli atleti della nazionale italiana di salto con l’asta e, soprattutto, il campione olimpico di Rio 2016, Thiago Braz da Silva, astista capace di superare il muro dei 6metri, come annunciato in un post su Facebook.

L’asticella alzata sempre più in alto, però, è caduta a poche settimane dall’evento: “In tempi non sospetti, quando ancora eravamo in lockdown, partivamo dall’impossibilità di poter contare sul contributo fondamentale degli sponsor privati, da sempre cardine di questo evento, ma chiaramente impossibilitati ad intervenire come d’abitudine”, scrivono gli organizzatori. “L’unica alternativa possibile passava dall’intervento pubblico. Da parte dell’Amministrazione regionale, alcune giravolte tecniche decretavano un parere favorevole che, di fatto, portava in dote un’evidente indicazione negativa. In soccorso si palesava l’Amministrazione comunale del capoluogo che, partner delle ultime edizioni, valutava benevolmente la prospettiva di considerare l’Asta in Piazza una delle manifestazioni dell’estate da proporre nella piazza principale di Aosta”.

E invece il Comune di Aosta, a ridosso del Ferragosto, ha optato per un cambio repentino e, nonostante una fattibilità operativa conclamata, quello che era un semaforo verde si è trasformato in una chiusura”, continua la nota. “Una decisione che non si contesta. Dispiace l’essere stati tenuti sospesi per settimane, e scaricati quando, supportati dalle garanzie profuse, ci siamo mossi coinvolgendo partner tecnici, professionisti, atleti e l’intera squadra di Area Sport, persone con le quali ci siamo dovuti scusare”.

Centoz e Galassi: “Troppi rischi a fronte di un investimento importante”

Il Sindaco di Aosta, Fulvio Centoz, e l’assessora allo sport, Cristina Galassi, sono concordi nel vedere troppi rischi a fronte di un investimento da parte dell’amministrazione comunale di 37.000 euro. “Con l’aggiornamento del 1° agosto del DPCM, è risultato chiaro che i margini per organizzare una manifestazione sportiva di questo tipo erano troppo limitati”, spiega Galassi. “Spiace moltissimo anche a noi, perché è un evento a cui teniamo e che ha sempre avuto molto successo; ci abbiamo voluto credere fino all’ultimo anche per lanciare un messaggio, ma ci siamo dovuti arrendere all’evidenza. Forse ho sbagliato io ed avrei dovuto dire che non si sarebbe riusciti a farlo fin da subito, ma ci abbiamo sperato”.

Una difficoltà, oltre che economica – “con l’assenza di sponsor privati e del contributo della Regione, l’intera spesa sarebbe ricaduta su di noi, e sarebbe stato un po’ eccessivo”, spiega Centoz – anche logistica ed organizzativa: “Un evento come Asta in Piazza funziona perché la gente passeggia, si ferma a guardare qualche salto, poi magari riparte e torna dopo un po’. Con queste disposizioni, invece, avremmo dovuto chiudere Piazza Chanoux come per il concerto di Allevi, con posti a sedere e su prenotazione ed ingressi controllati. Questo avrebbe molto limitato la capacità attrattiva dell’evento”.

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