Il M5S punta alla conferma in Consiglio: “Abbiamo lavorato tanto sul territorio”

“Una Valle onesta che guarda al futuro”. Lo slogan scelto dal Movimento 5 Stelle per la campagna elettorale in vista delle elezioni regionali del 20 e 21 settembre prossimo non poteva trovare un assist migliore, proprio nel giorno della chiusura degli incontri organizzati sul territorio e nel giorno della sentenza del processo Geenna.
M5S - foto d'archivio
Elezioni Regionali Valle D’Aosta 2020

Una Valle onesta che guarda al futuro”. Lo slogan scelto dal Movimento 5 Stelle per la campagna elettorale in vista delle elezioni regionali del 20 e 21 settembre prossimo non poteva trovare un assist migliore, proprio nel giorno della chiusura degli incontri organizzati sul territorio. La sentenza del processo su Geenna, indagine per infiltrazioni mafiose in Valle d’Aosta, infatti, è arrivata giusto un’ora prima che i pentastellati si riunissero all’Ad Forum di Aosta, ieri pomeriggio, per l’ultimo appello ai voti rivolto ai cittadini del capoluogo regionale.

La prima a commentarla, tra i suoi, è stata la deputata Elisa Tripodi, rientrata in Valle insieme ad altri sei colleghi parlamentari (Luca Sut, Celeste D’Arrando, Luca Carabetta, Davide Serritella, Valentina Corneli, Elisa Pirro, Mariassunta Matrisciano) per esporre quanto fatto a Roma negli ultimi due anni e per tirare la volata sul taglio delle poltrone proposto dal referendum.


Sentenza Geenna, “una pagina di storia per la Valle d’Aosta”

“Oggi si accerta giudiziariamente la presenza della ‘ndrangheta in Valle D’Aosta e il suo ruolo nella politica locale e nelle istituzioni”, ha sottolineato ieri Tripodi, aggiungendo anche che “su quest’ultimo punto c’è infatti l’indagine investigativa Egomnia, sul voto di scambio politico mafioso, e in particolare sulle dinamiche nelle regionali del 2018. La politica locale agisca, preservi e tuteli il prestigio delle istituzioni e faccia in modo che le decisioni siano libere dagli interessi delle mafie”.

Anche Luciano Mossa, consigliere regionale, nel suo intervento ha posto l’accento sulla parola onestà. “E’ la nostra forza, il nostro faro per allontanare criminali e disonesti dalla gestione del bene pubblico”. Sulla stessa lunghezza d’onda Manuela Nasso che ha spiegato come “si tratti di una pagina storica per la Valle d’Aosta, sperando che questa sentenza aprano finalmente le coscienze dei valdostani”. Luca Lotto, consigliere comunale uscente ad Aosta, ci ha tenuto a ricordare un episodio molto significativo avvenuto ormai cinque anni fa: “Appena insediato in consiglio comunale avevo chiesto al sindaco Centoz di non affidare le deleghe di assessore a Marco Sorbara. Fui deriso per questa richiesta, oggi forse abbiamo capito che avevo ragione io”.


Una campagna elettorale “difficile, vissuta tutta sul territorio”

Rispetto alla campagna elettorale che sta per concludersi su due fronti, quello delle regionali e quello del referendum, dopo l’esclusione dalla corsa per il Comune di Aosta, i tre candidati sono d’accordo su come il lavoro sia stato fatto soprattutto sul territorio.

“Siamo scesi per strada, tra la gente, più che investire sui social, macinando chilometri, per ritrovare il contatto diretto con le persone”, ha svelato Nasso. “In quanto all’esito delle urne sono positiva, torneremo in Consiglio Valle perché portiamo avanti temi cari alla gente: forse non sarà l’exploit del 2018 ma credo comunque che faremo bene”. Anche per Mossa “le persone sono la nostra forza, lo sono sempre state, perché noi veniamo da lì, dal popolo: nel 2018 io ed Elisa (Tripodi, ndr) abbiamo imparato che i voti non si contano da quanta gente partecipa ai comizi, ma dalle schede con il simbolo durante lo spoglio. Sappiamo com’è andata a finire. La gente ci ascolta, magari ha paura ad esporsi ma ci ascolta: non riesco a farmi ancora un’idea di come andrà a finire ma senza dubbio la gente è stufa della vecchia politica”. Ottimista anche Lotto, che ha riscontrato tanta “diffidenza e difficoltà nell’organizzare incontri partecipati: abbiamo scelto di prediligere i rapporti personali, le discussioni a tu per tu. Onestamente spero di nuovo in quattro seggi o di più”.

Comizio finale MS
Comizio finale MS

 

Referendum, quella sui costi “non è affatto una battaglia populista o demagogica”

La posizione del Movimento 5 Stelle rispetto al referendum per il taglio dei parlamentari, è ovviamente per il Sì. “Si tratta di un lavoro che abbiamo portato avanti in commissione Affari costituzionali – ha spiegato la deputata Tripodi – un lavoro che è andato avanti per un anno e mezzo, più o meno, e che ha visto il 98% delle forze politiche votare a favore. È importante votare sì perché è importante proseguire con questa stagione di riforme che intendiamo portare a livello istituzionale. Il taglio dei parlamentari porterà efficienza e prestigio a entrambe le Camere”.

Tripodi ha poi voluto ricordare che le funzioni dei Parlamentari stessi “rimarrebbero immutate, cioè avremo sempre la funzione di poter fare atti ispettivi, di controllo verso il governo. Le funzioni rimangono le stesse. Ridurre il numero dei parlamentari significa anche allinearsi con tutte le democrazie occidentali moderne dove il numero è più ridotto. Significa arrivare a un rapporto tra eletto e elettori di uno a 100 mila, esattamente come diciamo quello per il deputato della Valle d’Aosta.

Secondo la deputata, quella sui costi “non è affatto una battaglia populista o demagogica: è vero che si riducono e che ci sarà un risparmio, quindi perché negarlo, perchè affrontare questa tematica in maniera dispregiativa? Dal 2009 l’Italia affronta una crisi economica. Si sono chiesti tanti sacrifici ai cittadini ed è anche giusto che la politica dia un segnale. Con questo non vuol dire che se si tagliano i costi del Parlamento, si taglia anche la democrazia o la rappresentanza. La rappresentanza non è tagliata, anzi, in questo modo viene privilegiata la rappresentanza, perché i partiti saranno costretti a scegliere i loro candidati in modo migliore e veramente rappresentanti del proprio territorio”.

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