390 mascherine facciali destinate ai bambini. Le ha sequestrate in Valle d’Aosta l’altro ieri, martedì 29 settembre, la Guardia di finanza, per la violazione al Codice del consumo, dal momento che non riportavano in forma chiaramente leggibile e visibile le indicazioni minime di sicurezza, quali nome, ragione sociale, marchio e sede legale del produttore o dell’importatore stabilito nell’Unione Europea.
Durante la fase acuta dell’emergenza Covid-19, i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Aosta avevano effettuato una serie di controlli nei confronti dei venditori di mascherine chirurgiche, per verificare il rispetto delle norme sulla sicurezza e contrastare gli eventuali fenomeni speculativi derivanti dall’elevata domanda del mercato in quel periodo.
Nel quadrimestre tra marzo e giugno di quest’anno sono state così contestate dalle Fiamme gialle 30 violazioni al Codice del consumo, con il contestuale sequestro amministrativo di oltre 25mila mascherine, per un valore complessivo di oltre 100mila euro. L’attenzione dei finanzieri resta comunque alta, rispetto a possibili fenomeni di commercializzazione illecita del prodotto, circostanza ancora più allarmante alla luce del rischio derivante dall’uso di presidi sanitari assemblati con tessuti privi di reale capacità filtrante.