Ballottaggio Aosta, alcune scuole chiuse senza motivo

Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di una nostra lettrice
I lettori di AostaSera
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Gentile Redazione,

Scrivo questa lettera per denunciare quanto avvenuto presso l’Istituzione Scolastica frequentata da mio figlio: la Saint Roch di Aosta.

L’Istituzione Scolastica, come tutte quelle del comune di Aosta, ha diversi plessi coinvolti nelle operazioni di ballottaggio e sanificazione e così come le altre Istituzioni della città ha utilizzato i giorni di vacanza a disposizione per coprire quel periodo di sospensione delle lezioni.

Come tutti sappiamo, il Comune di Aosta è dovuto andare al ballottaggio e ancora una volta sono le scuole gli spazi deputati alle operazioni di voto. Ebbene, mentre TUTTE le altre Istituzioni Scolastiche della città hanno previsto giorni extra di chiusura solo per i plessi coinvolti nelle operazioni di voto e alcune hanno addirittura chiuso solo una parte dell’edificio scolastico in cui si vota per evitare di sospendere ancora le lezioni per tutti, l ‘I.S. Saint Roch ha pensato bene di chiudere tutti i plessi per due giorni (votazione e sanificazione), anche quelli non coinvolti nelle operazioni di voto e sanificazione (scuole dell’infanzia di Via Avondo e Antica Vetreria), le cui classi resteranno vuote senza nessun motivo reale.

Dalla scuola ci hanno fatto sapere che questi giorni di vacanza straordinari, che andrebbero concessi in caso di situazioni eccezionali (nota Miur 1000 del 22 febbraio 2012) sono stati accordati con la Sovrintendenza. Ho personalmente chiamato gli uffici della segreteria della Sovrintendente e mi hanno detto che fino a ieri (venerdì pomeriggio) non risultava questa concessione straordinaria per le scuole in cui non si voterà.

Tralasciando l’aspetto più meramente burocratico, di cui qualcuno dovrà comunque rendere conto alle famiglie, mi chiedo con che coraggio sia possibile chiudere in via straordinaria delle scuole, lasciando a casa senza un reale motivo più di 70 bambini, in un anno come questo, quando sentiamo continuamente di classi in quarantena, quando i più piccoli debbono stare a casa anche per un semplice raffreddore, quando sappiamo esserci le influenze in arrivo e quindi la continuità è già messa a forte rischio. Inoltre, mi domando se chi ha preso la decisione (comunicata in via definitiva giovedì sera) abbia tenuto conto che la fascia di età della scuola dell’infanzia è stata quella più penalizzata dal lungo stop delle lezioni dello scorso anno, non avendo potuto fruire appieno delle risorse della didattica a distanza e che anche per questo meriterebbe un’attenzione speciale e non continui impedimenti.

Ho già scritto alla Sovrintendente, per comprendere come sia possibile che una regione che a maggio paventava un ritorno in classe, inneggiando al diritto all’istruzione dei nostri bambini e ragazzi, oggi possa permettere, in queste condizioni e con queste premesse, che un’Istituzione Scolastica chiuda le porte senza alcuna reale motivazione a 70 e più bambini che stanno faticosamente cercando di riacquistare una loro dimensione scolastica.

Da mamma e da cittadina mi aspetto delle risposte serie.

Daniela Belziti

0 risposte

  1. @ Daniela:forse il diritto alla salute vale meno del diritto allo studio??
    @ Marco: e lei ha letto solo quello che ha capito?? Suvvia,lo rilegga…
    @Simplicio: e anche per lamentarsi sempre!!

    1. Ivano non c’entra nulla la salute! Hanno chiuso la scuola perché si sono tenute le elezioni…in un’altra scuola, non in quelle che hanno chiuso!!!

  2. Non sarà certo un giorno di chiusura a cambiare la drammaticità di questo anno scolastico, suvvia signora…

    1. Salve, a parte che i giorni sono due e seguono altri tre giorni di chiusura durante le elezioni, sempre senza motivazione in quanto a scuola nessuno votava, diventando quindi cinque, le faccio presente che per dei bambini dai 3 ai 5 anni che si sono già visti privati di un grande diritto lo scorso anno, riprendere il ritmo e riappropriarsi della propria quotidianità scolastica è fondamentale oltre che un loro diritto. I bambini però non urlano e strepitano, quindi nessuno denuncia le storture che subiscono.

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