Coldiretti attacca le speculazioni sui pascoli: “È concorrenza sleale nei confronti degli allevatori onesti”

L'Associazione plaude per il sequestro di una novantina di capi tra asini e pony ad Étroubles, e si rivolge alla politica: "Chiederemo al futuro assessore all’agricoltura di intervenire a tutela delle produzioni tipiche e della biodiversità", spiega il Presidente Alessio Nicoletta.
Gli animali sotto sequestro.
Economia

Coldiretti Valle d’Aosta ringrazia il Corpo forestale della Valle d’Aosta, la Polizia locale e i veterinari dell’azienda Usl , e rivolge loro “un plauso per il sequestro urgente di una novantina di capi tra asini e pony nella zona di Étroubles per presunti maltrattamenti e abbandono di animali” di due giorni fa.

Ringrazia e plaude, Coldiretti, perché il problema di fondo è grave e non episodico: “Le aziende agricole – spiega infatti il Presidente Alessio Nicoletta – devono già fare i conti con il maltempo e le calamità generate dai cambiamenti climatici, devono sopportare i grandi predatori che minacciano gli allevamenti, ci mancano solo più i finti allevatori che fanno speculazioni finanziarie su pascoli destinati alla produzione della fontina”.

Anche perché “questo modo, scorretto, di operare, che contravviene alle più elementari regole di rispetto degli animali, è di fatto concorrenza sleale nei confronti degli allevatori onesti che fanno impresa seguendo le norme” aggiunge Elio Gasco, direttore di Coldiretti.

L’Associazione, però, non si limita alla condanna dell’episodio e invita i Comuni ed i proprietari di alpeggi privati a inserire nei capitolati di appalto delle aste pubbliche e nei contratti di affitto le indicazioni provenienti dall’Amministrazione regionale per limitare le speculazioni.

E, proprio alla Giunta, si rivolge Coldiretti: “Non appena sarà insediata la nuova giunta regionale – sottolinea ancora Nicoletta – chiederemo al futuro assessore all’agricoltura di intervenire sul tema anche a tutela delle produzioni tipiche e della biodiversità del nostro territorio che non vengono assicurate con il pascolamento di asini o greggi di pecore abbandonate in giro per la Valle”.

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