Batailles, sabato e domenica le “reines” tornano in Arena

Un appuntamento blindato, con rigide misure per fronteggiare l'emergenza Covid. Non più di 120 bovine al giorno, box alternati e un massimo di 1000 spettatori, distanziati e con l'obbligo di indossare la mascherina. 
Batailles des Reines
Sport

Le reines tornano all’Arena Croix Noire di Aosta. Un appuntamento blindato, con rigide misure per fronteggiare l’emergenza Covid. Non più di 120 bovine al giorno, box alternati e un massimo di 1000 spettatori, distanziati e con l’obbligo di indossare la mascherina.

Domani, sabato 17 ottobre, andrà in scena il IV Confronto Interregionale VDA – Canavese – Valli di Lanzo, dove sono attese 31 bovine valdostane, dieci del Canavese e altrettante delle valli di Lanzo.  Saranno premiate le prime otto bovine. Le operazioni di peso inizieranno alle 8.30, mentre i combats dalle 12.30.

Domenica 18 ottobre riflettori puntati sul Combat évènement 2020, con 120 bovine in campo, suddivise in due categorie – leggere e pesanti –  in base alla media del peso. Al termine dei combats, previsti dalle ore 12.30, verranno premiate quattro “reines”.

I biglietti (15 euro gli adulti, 10 per i bambini dai 12 ai 15 anni) sono in prevendita sul sito web www.enjoyevents.it oppure presso l’Agenzia Nuovo Mondo di Aosta – tel 0165/44122, l’Agenzia Vita Tours di Hone – tel 0125/803130 e l’Agenzia Valtravel di Pollein (autoporto nei pressi del Carrefour) – tel 0165/516551.

0 risposte

  1. L’ospedale è nella merda e voi permettete queste VACCATE!

    Ne riparleremo tra 10 giorni, quando i reparti Covid saranno pieni e i sanitari saranno lì a farsi il culo giorno e notte, senza nemmeno sentirsi dire “crepa” da chi li amministra, grazie a questi elementi (e a chi ci governa permettendo queste CAZZATE in un periodo così delicato).
    E non dite che non vi era stato detto…

  2. Certo dopo i coscritti adesso le reines cervelli disabitati.
    Si potrebbe anche spargere il virus con gli elicotteri raggiungereste più in fretta
    il vostro obiettivo.

    1. Siete vergognosi, ma è ancora più vergognoso che una città possieda un vaccodromo e non una palestra decente ed uno stadio per fare giocare a calcio i ragazzini, senza dovere sottostare a contratti capestro, turni tra le squadre e regolamenti assurdi. I ragazzi hanno bisogno di andare a scuola e di giocare, non di assistere ad una battaglia tra bovini in una cattedrale nel deserto. In estate è saltato il centro estivo di una società di calcio che aveva investito denaro e risorse per mettere in sicurezza il Puchoz ed ora stipiamo 1000 ubriaconi senza mascherina in un vaccodromo.

  3. Una scelta inopportuna, simile a quanto sta avvenendo per il calcio. Panem et circenses, una triste riferimento.

  4. vergognoso… semplicemente vergognoso che con tutti i sacrifici e le difficoltà vere del momento si dia la possibilità di dar luogo ad una manifestazione del genere… Incomprensibile ed irrazionale!

  5. E’ davvero vergognoso permettere la Batailles, ma quando ci sono degli interessi dietro tutto è permesso!!!
    Voglio proprio vedere in quanti terranno la mascherina ecc…..sono sempre e comunque 1000 persone (poi bisogna vedere tutti quelli in piu’) non dichiarati.
    E’ la priorità del momento, ma pensiamo ad altro!!!
    I nostri politici, che pensino a come far andare a scuola i nostri figli!!!
    E mi fermo qui………

    1. Vergognoso la Bataille rende di più della scuola dei nostri bambini…non ho parole testolin e banda riuscite a pensare!!!!!..non parole per l’incompetenza di chi ci vuole governare anche nella nostra piccola regione…vergognatevi!!!!

  6. Ma certo, è fondamentale una battaglia tra bovini, mentre ci sta cadendo il mondo in testa. Dove sta il razionale in una manifestazione del genere e la chiusura di tre comuni identificati come zona rossa? E vogliamo parlare di scuole che faticano a fare lezione e ragazzi in quarantena? Alle famiglie ed al singolo cittadino si chiedono sacrifici ed attenzioni quotidiane, per poi mandare letteralmente in “vacca” il tutto, riunendo 1000 persone che dopo mezz’ora non sanno neanche più dove sia la mascherina.

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