“Siamo al culmine di questa istruzione vuota”

Pubblichiamo e condividiamo la riflessione di un giovane studente valdostano, Filippo Maria Pontiggia, rispetto alla gestione dell'istruzione pubblica in questo periodo e non.
Scuola vuota
I lettori di Aostasera

Sapere. Prima di tutto amore per la conoscenza poi diritto all’Istruzione. L’istruzione scolastica italiana è rimasta in un sistema arcaico basato su programmi, voti e disciplina che non mette gli studenti al centro.

Lo studente dovrebbe essere sempre il punto di riferimento dei programmi e dovrebbe essere attivo a direzionare, per primo, in base ad interessi e passioni, i suoi studi. Dovrebbe sperimentare, provare, ricercare e capire e non dovrebbe essere messo in maniera passiva di fronte al sapere con regole, limiti, logiche puntate solamente ad uno studio mnemonico per un compito o verifica, per un risultato, un voto fine a se stesso.

Le mie ultime due settimane di scuola sono state senza lezioni a causa della quarantena dei professori venuti a contatto con casi risultati positivi al Covid19. 12 giorni in “presenza”. Orari di entrata e di uscita decisi giorno per giorno. 80 ore di autogestione per l’incapacità della scuola di fornirci supplenti. Da lunedì una settimana si e una no di lezione in presenza che è il culmine di questa istruzione vuota.

La scuola in particolare con il superamento dell’obbligo scolastico dovrebbe fare venire la voglia agli studenti di conoscere e non di voler uscire il prima possibile con il solo obiettivo di ottenere un foglio di carta. Sono senza parole per l’incapacità di garantire un diritto fondamentale dell’uomo già molto in crisi da prima della pandemia, senza il quale la popolazione rimane ignorante e analfabeta cosa che porta ad un impoverimento del dubbio e della libertà di pensiero e di parola.

Da Marzo c’è stato tutto il tempo per poter, non solo organizzare pensando alla situazione che ci circonda una macchina funzionante, pensando ai trasporti, alle aule, ai laboratori (per le scuole con indirizzi specifici)… , ma ci sarebbe stato tutto il tempo per poter cambiare l’intero sistema scolastico che sarebbe stato da render più figlio del 2020 che del ‘900.

Filippo Maria Pontiggia

0 risposte

  1. Ma santo dio Filippo Maria ci credo che ti lamenti: frequenti il liceo artistico, il rifugio di tutti i pseudointellettuali sedicenni cannaioli di buona famiglia della valle d’aosta. Prova ad andare a vedere la situazione in una istituzione scolastica seria così la smetti di dire stupidaggini (e magari impari pure a scrivere un tema argomentativo).

  2. Filippo Maria, se vuoi studiare studia, se non ti va bene prendere un foglio di carta stai a casa o vai a lavorare. Ma per favore non generalizzare e non criticare sterilmente un servizio pubblico gratuito solo perché vuoi sentirti speciale.

  3. Giusto. Vai avanti così con questo coraggio, sincerità e lealtà. Non mollare mai. Abbiamo bisogno di giovani intellettualmente liberi . Grazie FilippoMaria

    1. Certo,hai ragione.Io lo scrivo da quindici giorni,anche perchè ho già avuto due figli in quarantena.Ti confermo anche la pagliacciata della DAD o DID;mi è stata garantita la perfetta funzionalità del metodo,da parte di una dirigente,salvo ricevere mail in continuazione di docenti che si definivano “impossibilitati” allo svolgimento delle lezioni a distanza,in quanto “le regole attuali non lo permettono”.Ci prendono pure per i fondelli,come ci hanno preso per i fondelli permettendo una battaglia tra bovini in un periodo in cui chiudono le scuole e ci chiedono di barricare nella propria stanza un adolescente.

    2. Ma a questo paese fa comodo avere un branco d’ingnoranti a cui non rispondere di niente . Sono sicura che i figli di chi decide verranno istruiti comunque. Assomigliamo sempre di più a un paese del terzo mondo. Che tristezza.

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