“Alla luce di quanto previsto nell’ultimo Dpcm la Valle d’Aosta rischia di entrare in una crisi economica e sociale devastante. Impianti a fune chiusi, Casinò chiuso, stagione invernale a forte rischio, attività di bar e ristorazione a mezzo servizio, con inevitabili conseguenze su tutti gli altri settori commerciali ed economici: con questo scenario è difficile immaginare un futuro roseo per la nostra Regione”.
A scriverlo è il Savt – il Sindacato autonomo “travailleurs –, che in una nota esprime tutte le sue preoccupazioni per la tenuta della regione in questo momento.
“Se si vuole evitare che la situazione sfugga di controllo e si rischi che la disperazione abbia il sopravvento sulle persone – scrive il Sindacato –, con l’inevitabile conseguenza che le manifestazioni di piazza alle quali abbiamo assistito in questi giorni siano solo l’inizio di un disagio incontrollato, secondo la segreteria confederale del Savt è fondamentale avviare un confronto urgente tra parti sociali e Governo regionale”.
Un percorso condiviso per “trovare le soluzioni necessarie per la gestione sanitaria dell’emergenza e per garantire le dovute risposte alla crisi sociale ed economica: questi sono i temi che devono essere al centro del confronto. Bisogna agire nell’ambito delle nostre competenze statutarie e mettere in atto tutte le azioni normative che possano fare ripartire il prima possibile il settore economico. È poi urgente fare una ricognizione delle risorse economiche che sono a disposizione del bilancio regionale, comprese quelle stanziate nei mesi scorsi e non ancora utilizzate, e subito dopo approvare delle azioni importanti di sostegno per il sistema socio-economico e per garantire la giusta dignità alle persone”.
Fondamentale farlo, e farlo in tempi stretti: “Imparando anche da quanto è avvenuto nei mesi scorsi e dagli errori inevitabilmente commessi, la cosa più importante è fare in fretta. Non possiamo assolutamente perdere tempo. Le persone hanno bisogno di risposte certe e immediate, altrimenti il rischio è veramente quello che la disperazione e lo sconforto prendano il sopravvento”.