L’indice Rt risale e il virus continua a circolare

Secondo il dottor Luca Peano, l’onda d’urto della seconda ondata, con i suoi eventi più drammatici, sembra passata: rimane tuttavia un’ampia circolazione virale che non può farci abbassare la guardia.
Un epidemiologo per amico

Ben ritrovati a tutte e tutti. Le preoccupazioni della settimana scorsa si sono purtroppo confermate: l’Rt ha superato la soglia dell’1 ed i casi totali stanno aumentando.

E’ possibile dare la colpa di tutto ciò alle passate vacanze ed al loro incomprimibile aumento dei contatti sociali, ma non ne sarei così sicuro: il virus continua a circolare e l’inverno è la stagione più favorevole ai coronavirus. Vedremo nelle prossime settimane.

Comunque l’incidenza dei casi totali in Valle d’Aosta, pur se in lieve aumento, è finalmente sotto la media nazionale. Ricordiamoci che, fatte le debite proporzioni con la numerosità della popolazione, la nostra è la regione italiana con il maggior numero di contagi: 5888 casi x 100.000 abitanti dall’inizio della pandemia secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità).

 

Anche riguardo ai ricoveri ordinari ci stiamo rapidamente allineando al dato nazionale, con un trend in riduzione che fa ben sperare.

Veramente positivo è l’andamento dei ricoveri in Terapia Intensiva, che si è ridotto da una decina di giorni a solo 1 o 2 pazienti. Lo stesso vale per i decessi, che su base settimanale si contano sulle dita di una sola mano.

Dunque l’onda d’urto della seconda ondata, con i suoi eventi più drammatici, sembra passata: rimane tuttavia un’ampia circolazione virale che non può farci abbassare la guardia.

Nell’ultimo grafico è riportata la percentuale di vaccinazioni effettivamente eseguite sul totale delle dosi disponibili (alla data del 9 gennaio alle ore 23:51): tra l’89,5 della Campania ed il 37,9 della Lombardia, la Valle d’Aosta dimostra finalmente un dignitoso 72,2%, ponendosi al 5° posto tra tutte le regioni italiane.

Cessato l’effetto mediatico ci siamo dunque rimboccati le maniche ed abbiamo cominciato a fare le cose sul serio. Esauriti il personale sanitario e le RSA nel più breve tempo possibile, speriamo di poterci dedicare con altrettanta efficienza agli anziani ed ai pazienti cronici a rischio, che sono coloro ai quali vengono davvero risparmiati i decessi, il che non è poco.

Arrivederci alla prossima settimana.

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