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Camminata al Rifugio Crête Sèche da Bionaz (Ruz)

Bella e non troppo impegnativa escursione di circa un'ora e mezza nella Valpelline, ideale per “scaldare le gambe” ad inizio stagione.
Escursioni in Valle d’Aosta

La camminata al Rifugio Crête Sèche è una piacevole e semplice escursione di circa un’ora e mezza, ideale per “scaldare le gambe” ad inizio stagione o come punto intermedio per tratti più impegnativi: a meno di mezz’ora dal rifugio, gestito dalla famiglia Barailler, c’è il Bivacco Spataro ed il Plan de la Sabla, mentre in un paio d’ore si possono raggiungere i colli di Crête Sèche, Mont Gelé o Chardonney.

SCHEDA TECNICA 

Punto di partenza: Frazione Ru (Bionaz) – 1.700 m
Punto di arrivo: Rifugio Crête Sèche – 2.400 m
Dislivello totale: circa 730 m
Lunghezza totale: 4,2 km
Sentiero: 2
Tipologia: Escursionistico
Durata andata: 2h00’ (da segnaletica) – 1h30’ (effettiva)
Durata ritorno: 1h00’-1h30’
Possibili itinerari: Colle di Crête Sèche – Mont Gelé – Becca di Chardonney – Traversata al Rifugio Prarayer
Scarica qui la traccia GPX (da Garmin)
Punti esposti: no
Adatta a famiglie con bambini: 
Fontane lungo il percorso
: alla partenza e all’arrivo, più alcuni corsi d’acqua
Esposizione al sole: per la maggior parte

Camminata al Rifugio Crete Sèche
Camminata al Rifugio Crete Sèche

DESCRIZIONE

Il sentiero attraversa boschi, zone rocciose ed alpeggi, ma non è mai troppo ripido né esposto o pericoloso, anche se per la maggior parte del tempo si cammina sotto il sole trovando solo alcuni corsi d’acqua. In alternativa al sentiero si può percorrere integralmente la strada poderale fino all’Alpe Berrier, allungando di circa 1,5 km il percorso totale. Nell’escursione la vista spazia dalla Grivola al Nomenon, dalla Becca di Luseney alla Becca di Nona (quella della Valpelline, non quella più “famosa”).

Si lascia l’auto in frazione Ru (o Ruz) a Bionaz, deviando a sinistra poco dopo il Lago Lexert, dove ci sono una decina di posti auto, una toilette e una fontana. Si percorre un breve tratto su asfalto e poderale di circa 600 metri, prima di trovare l’indicazione in giallo del sentiero numero 2 ed iniziare la salita nel bosco, graduale ma costante, incrociando spesso la poderale (attenzione a cercare bene le indicazioni a volte non troppo visibili, spesso su rocce nascoste dalla vegetazione) e facendo un pezzo di sentiero più pianeggiante su pietraia.

Si esegue una parte di poderale erbosa fino a raggiungere l’alpeggio Lo Promont, per poi tornare sul sentiero. Circa a metà percorso si lascia il bosco e si cammina per circa 500 metri su poderale fino a raggiungere un bel pianoro solcato da un torrentello. Ad un certo punto si può scegliere se prendere il sentiero sulla sinistra, che porta direttamente al Rifugio con un “drittone”, o salire più gradualmente seguendo il sentiero che costeggia un muretto e porta alla fine della poderale, dove la palina segnala che mancano 30 minuti. Nel corso della camminata si può intravedere il rifugio in diversi punti, o comunque orientarsi individuando i paravalanghe.

Dopo aver raggiunto la croce, un lungo traverso porta alla base della ripida salita finale, su terreno friabile e a tratti roccioso, che può essere affrontata da due direzioni, arrivando frontali al Rifugio Crête Sèche o dalla destra: quello che non si può evitare è la fatica degli ultimi 100 metri di dislivello in poco sviluppo e il vento della Coumba Freida. Una volta arrivati, però, la visuale sulla verde Valpelline o sulle aspre montagne circostanti non farà sentire né il vento né la fatica.

Una risposta

  1. La tempistica 1h30 (effettiva) è un po’ troppo ottimistica o vale per chi è già allenato. Se si percorre il sentiero con dei bambini difficilmente si arriva al rifugio in 2 ore, meglio calcolare 2h30 e sicuramente saranno necessarie delle pause. Le scorciatoie che “tagliano” la poderale fanno risparmiare qualche minuto, ma che a tratti sono decisamente ripide.

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