Secondo il presidente pro tempore della fondazione Crétier-Joris Augusto Fosson, «il Comune ha fatto una convenzione in cui dice di volersi riprendere una parte dei locali di via Monsignor Alliod perché non la usiamo tutta». Secondo l’assessore comunale all’Istruzione Lucia Riva, «nessuno ha tolto niente: noi ci siamo limitati a segnalare all’Unité, a cui per legge regionale passa la competenza della gestione dell’asilo nido, gli spazi comunali utilizzati dalla Fondazione».
La vicenda riguarderebbe una parte non precisata dei locali comunali nell’edificio che l’amministrazione di Saint-Vincent ha assegnato con una convenzione alla Fondazione per 20 anni, a partire dal 2006. Il tutto ha portato, giovedì scorso, ad un ricorso al Tribunale amministrativo di Aosta.
Nella struttura del capoluogo del paese, la Crétier-Joris gestisce una scuola materna paritaria, che accoglie circa 70 bambini e un asilo nido e garderie, frequentato da altri 20. Quest’ultimo era stato motivo di preoccupazione per i sindacati nello scorso giugno, sempre per via del passaggio della gestione degli asili nido dal Comune all’Unité: in mancanza della nuova convenzione la Fondazione aveva licenziato i dipendenti.
La Cgil-Flc aveva chiesto di riassumerli avanzando il sospetto che il passaggio fosse un pretesto per imporre condizioni contrattuali peggiori. «Il 28 luglio abbiamo firmato la convenzione con l’Unité – fa sapere Fosson – tutto il personale sarà riassunto, anche se le ore di lavoro dipenderanno dal numero di iscritti».
Tornando ai locali, secondo Fosson, che alle scorse elezioni era candidato sindaco contro l’attuale maggioranza, l’Amministrazione comunale avrebbe intenzione di trasferire in via Alliod la classe della scuola materna regionale che temporaneamente è ospitata dalle scuole primarie.
Anche in questo caso, Riva nega: «Stiamo vagliando diverse possibilità, ma nessuno ha detto che si sposterà lì». Entrambe le parti si dicono disposte a concertare assieme la questione che appare di per sè poco chiara, anche riguardo all’uso futuro della parte dell’edificio ancora non ristrutturato.
A complicare ulteriormente il tutto è stato un "passo falso" da parte del Comune, che a fine giugno in Consiglio comunale aveva approvato una scrittura privata per la concessione in comodato d’uso dei locali alla Fondazione, poi cancellato con delibera di Giunta perché si sovrapponeva alla convenzione esistente dal 2006.
Per il Comune si è trattato di un errore tecnico, ma secondo Fosson «ora hanno fatto marcia indietro, ma con una scrittura privata potevano dirci "fuori dai piedi" da un giorno all’altro».