Nei mesi scorsi l’Associazione Dora Donne ha promosso un questionario online, rivolto a tutte le donne valdostane con più di 18 anni, utile a conoscerne la situazione lavorativa, le problematiche principali, i carichi familiari, i servizi di conciliazione e la percezione di sé stesse e della propria situazione.
A rispondere sono state 535 donne, in un periodo compreso dal 2 maggio al 16 agosto 2021, un risultato che consideriamo molto positivo in quanto l’indagine era complessa e aperta a tutte le donne, senza alcun target specifico di riferimento. Siamo consapevoli dei limiti di una ricerca svolta con queste modalità in quanto la compilazione anonima e con la sola modalità online può aver comportato il rischio di qualche compilazione doppia, ma crediamo che i casi siano stati molto limitati, visti i risultati finali dell’indagine.
Certamente dalle conclusioni che trarremo da una analisi approfondita potrebbero nascere ulteriori indagini mirate e strutturate con modalità differenti (esempio focus group, target specifici di riferimento ecc..).
Vediamo nel dettaglio alcune risposte. Per quanto riguarda lo stato civile il 43,3 per cento delle intervistate è coniugata o in una unione civile, il 21,7 è convivente, il 17,7 è nubile, il 14,5 è separata o divorziata, il 2,8 è vedova. In merito al titolo di studio il 39,2% è laureata, il 35,6% ha un diploma di scuola superiore, l’8,5% un diploma di terza media, il 9,4% una specializzazione post laurea, il 5,5% ha una qualifica professionale e lo 0,9% ha un titolo di studio conseguito all’estero non riconosciuto, 1 idoneità di terza ragioneria e 2 sono laureande. Pur essendo presente l’opzione “nessun titolo di studio” nessuna lo ha indicato.
Tali risultati denotano che si sono interessate al questionario prevalentemente donne con istruzione medio/alta e con buona conoscenza della lingua italiana. Forse il target individuato spontaneamente è dovuto alla modalità di compilazione, a quella di diffusione dell’informazione oppure alla comprensione stessa della natura dell’indagine e dei suoi obiettivi.
Certamente faremo una riflessione su come trovare altre forme di coinvolgimento per le donne migranti o con requisiti differenti che non sembrano aver partecipato.
In merito all’età il campione appare equamente suddiviso: il 10,7% è nella fascia 18-30 anni, il 21,2% in quella 30/40 ,il 27,1% nella 40-50, il 23,9% nella 50-60, il 13,5% nella 60-70 e il 3,6% è over 70. Il nucleo familiare è cosi dichiarato: il 42,3% delle donne dichiara di essere in coppia con figli, il 22 % è in coppia senza figli, il 14% è sola, l’11,7 è sola con i figli. Il 54,8% dichiara di avere una casa di sua proprietà mentre il 20% è in affitto. Il 78, 7% lavora.
Per quanto riguarda l’occupazione il 72% ha un lavoro a tempo indeterminato, il 14% determinato e il 12% è libera professionista. Per il 41,6% delle lavoratrici l’orario è fisso e quasi il 60% per cento delle intervistate dichiara di impiegare meno di 15 minuti per recarsi al posto di lavoro.
In merito alle esigenze di conciliazione di vita/lavoro il 38,8% non sente alcuna necessità di cambiamenti nella gestione quotidiana, il 26,4% dichiara di avere necessità di maggiore flessibilità in entrata e uscita dal posto di lavoro. Il 16,7% dichiara di aver avuto problemi a trovare un lavoro perché donna, il 5,5% di aver avuto richiesta di sottoscrivere un foglio di dimissioni in bianco all’atto dell’assunzione e il 19,6% di aver avuto una retribuzione inferiore perché donna. Il 23,6% di aver avuto difficoltà nel progredire nella carriera perché donna.
Il 94% delle intervistate si occupa della casa e della gestione dei pasti e l’81,6% dice di avere il carico maggiore della gestione dei figli.Il 41,6% dichiara di aver ricevuto molestie, in particolare per strada e il 23,3% di aver subito violenze. Di queste ultime solo il 13,1% le ha denunciate.
L’82,7% dedica del tempo alla propria cultura personale e autoformazione. Il 32,4% non si sottopone a visite periodiche e iniziative di prevenzione per mancanza di tempo e denaro. Il 92,1% ritiene importante che in Valle d’Aosta si cominci a parlare di Medicina di genere e ad investire su questo tema.
Tra le priorità delle donne valdostane emerge che l’83,5% ritiene che una maggiore presenza femminile tra i decisori politici darebbe uno sguardo più attento alle problematiche che interessano e riguardano il mondo femminile. Il tema della rappresentanza emerge, quindi, tra le priorità insieme al lavoro e alla vita sociale.
Si tratta ovviamente di una prima lettura, i dati andranno analizzati anche nelle risposte aperte e nei suggerimenti e suggestioni. Riteniamo che quanto emerso possa comunque farci concludere come, almeno una parte della popolazione femminile della regione si senta fortemente sottorappresentata e viva diverse problematiche. Sarà nostra cura a breve dare diffusione dei risultati in modo più approfondito.
Ringraziamo tutte coloro che hanno partecipato all’indagine e gli Enti e Associazioni che hanno collaborato nella diffusione del questionario.