Domani l’incarico per l’autopsia sul cadavere di Pino Bétemps

L’esame è considerato dagli inquirenti centrale per chiarire la morte del 72enne trovato senza vita nella cantina della sua abitazione: con un cappio al collo, ma a terra. Le condizioni del corpo e della casa non hanno offerto spunti utili.
Casa Saint Christophe
Cronaca

Verrà assegnato domani, dalla Procura della Repubblica, l’incarico per l’autopsia sulla salma di Pino Bétemps, il 72enne trovato senza vita nella sua abitazione di Sorreley (Saint-Christophe) nella giornata di martedì scorso, 19 ottobre. L’esame è considerato dagli inquirenti centrale per chiarire la morte dell’uomo, trovato con un cappio al collo, ma a terra nella cantina di casa. Il fascicolo d’indagine è stato aperto per omicidio, ma è un’ipotesi legata allo svolgimento degli approfondimenti: tutte le eventualità restano aperte, a partire dal gesto suicida.

Il cadavere risultava in avanzato stato di decomposizione, al punto che non è stato possibile compiere una stima verosimile sul momento del decesso. Nemmeno, le condizioni del corpo hanno permesso di individuare la presenza di eventuali traumi o lesioni. Nella casa sono entrati i detective della Squadra Mobile della Questura e gli esperti della Polizia Scientifica, ma nell’alloggio regnava una condizione di degrado, con rifiuti ed avanzi di cibo ovunque, tale da non fornire elementi utili alla lettura dell’accaduto.

Anche la corda trovata attorno al collo di Bétemps non ha orientato gli inquirenti verso uno scenario in particolare: non chiaro se se si sia rotta, o se possa essere stata tagliata. Nella villetta di Sorreley, sulla collina di Saint-Christophe, il defunto viveva da solo con il fratello Franco, gravemente disabile. Neppure lui, ricoverato in ospedale dopo essere stato trovato in condizioni di disidratazione e denutrizione davanti alla porta di casa da un vicino (fatto che ha condotto al ritrovamento del cadavere), viene considerato al momento una fonte utile a dirimere l’enigma che avvolge la morte.

Insomma, è dall’autopsia che chi indaga aspetta le risposte utili ad orientare l’indagine. Nella giornata di ieri, gli agenti della Mobile, tornati sul luogo, hanno sentito anche l’uomo che ha soccorso Franco e trovato Pino senza vita. Dal suo racconto è emerso lo spaccato di due “invisibili”, con pochi contatti verso l’esterno. Il deceduto ha in passato lavorato alla Cogne Acciai Speciali e, dopo la pensione, aveva un garage in un altro luogo del paese che ospitava una sorta di officina. Una storia che, nemmeno lei, pare foriera di spunti investigativi. Non per caso, le parole più attese saranno quelle del medico-legale.

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