Una struttura piccola in legno rivestita di alluminio che resterà in esposizione davanti al Municipio di Sarre fino a primavera inoltrata. E stato presentato questa sera, lunedì 6 dicembre il bivacco intitolato ad Alessandro Pansa donato al Comune di Sarre da un gruppo di amici dell’economista. A raccontare la storia della donazione il sindaco di Sarre, Massimo Peppelin, Raffaele Vitale a rappresentare il gruppo di benefattori, e la guida alpina di Sarre Thomas Scalise Meynet, che ha indirizzato agli amici di Pansa verso il Mont Fallère.
Durante la presentazione sono state proiettate alcune foto del vallone del Mont Fallère di Roberto Vallet, scattate in diversi momenti dell’anno per mostrare la vista di cui si potrà godere dal bivacco.
In questo modo i partecipanti hanno potuto vedere anche la futura ubicazione della struttura, oltre che il bivacco stesso che è stato aperto al pubblico anche all’interno.
La struttura, costruita dalla ditta valdostana Chenevier, è coibentata, ha una capienza di quattro posti letto e misura 6 m x 2,5 m per una superficie interna di 12mq circa. Tuttavia il bivacco non è ancora completo, dopo lo spostamento verranno aggiunti il blocco cucina e i pannelli fotovoltaici. Prevedendo la necessità di spostamento la struttura è stata costruita in quattro diversi blocchi, facilmente smontabili che potranno essere sollevati con l’elicottero.
Il nuovo bivacco a partire da questa primavera sorgerà nella conca del Mont Fallère. “Abbiamo deciso di presentare in anteprima il bivacco alla popolazione – spiega il sindaco di Sarre Massimo Pepellin – per dare a tutti la possibilità di vederlo, dato che verrà posto appena sotto la cima del Mont Fallère”.
Il ricovero sarà posto a 2962 mt sul Fallère in un punto panoramico, da cui si gode di una vista privilegiata sull’arco alpino valdostano, con vista sia sulla Vallata principale che sulla Valle del Gran San Bernardo affacciandosi anche sulla Svizzera. In particolare l’edificio sorgerà sul versante meridionale del Mont Fallère a circa 20 minuti dalla cima. Il sito è stato scelto con cura, individuato dagli amici di Pansa grazie ad alcuni sopralluoghi con le guide, e si trova nel punto in cui sorgeva un altro ricovero alpino diroccato.
Si tratta del bivacco Regina Margherita, costruito nel 1884 dal CAI Valle d’Aosta per rendere più accessibile la cima del Fallère. Gli alpini tracciarono anche una strada mulattiera che, partendo dagli ultimi pascoli, si collegava il bivacco alla vetta. Un edificio piccolo (2,50×4,50 m) in legno e pietra che poteva ospitare al suo interno non più di cinque persone. Tuttavia il bivacco, dopo solo 26 anni di apertura, fu abbandonato al suo destino cadendo completamente in rovina. Ma la sua posizione rimane un ottimo punto di riferimento per il nuovo rifugio.
Una risposta
Ma a che serve esporlo fino a primavera? Poteva essere posizionato in montagna già da quest’inverno,così sarebbe stato decisamente più utile…Forse gli amministratori vogliono sentirsi dire quanto sono stati bravi?