Nell’attesa del giudizio di merito sul ricorso al Tar contro l’ordinanza di abbattimento emessa dal Comune, la giustizia è destinata ad occuparsi nuovamente delle tre villette in località Moulin a La Thuile, al centro di un lungo contenzioso giudiziario. La questione arriverà dinanzi al Tribunale civile di Aosta, perché i proprietari dei tre immobili hanno presentato un atto di citazione, con richiesta danni nei confronti dell’amministrazione comunale.
Quest’ultima, negli scorsi giorni, ha adottato gli atti per resistere in giudizio, nominando il legale chiamato a rappresentare l’ente. Come già detto, la vicenda ha radici antiche. Nello scorso marzo, dopo dieci anni di ricorsi e contro-impugnazioni, il Consiglio di Stato aveva stabilito che i tre immobili unifamiliari andassero demoliti. Il problema, per i magistrati amministrativi, non stava nel terreno acquistato al tempo dai proprietari, che era edificabile, ma nel fatto che gli interessati fossero “privi della disponibilità giuridica della viabilità necessaria per l’accesso ai nuovi fabbricati”.
L’area ove sono sorte le villette è infatti servita da una strada vicinale, che passa accanto al condominio Hermite. Erano stati gli abitanti di questa unità, una decina di anni fa, ad innescare il contenzioso. Durante i lavori di costruzione delle nuove unità, i proprietari avevano ottenuto un accesso temporaneo, attraverso una zona protetta, ma il diritto di passaggio non è poi stato loro riconosciuto e la causa dei condomini è andata avanti, portando al pronunciamento definitivo del Consiglio di Stato: le villette vanno demolite.
Il Comune, in giugno, aveva dato attuazione alla sentenza, emanando l’ordinanza che prevede l’abbattimento. L’atto è stato impugnato, dinanzi al Tar della Valle d’Aosta, dai tre proprietari degli immobili, che avevano chiesto anche l’istanza cautelare. Il giudizio, al momento, è stato di segno negativo per le famiglie. “Ad un primo sommario esame proprio della fase cautelare – si legge nel diniego della richiesta – il ricorso non appare sorretto da sufficienti profili di fondatezza tali da farne ragionevolmente ipotizzare, allo stato, un esito favorevole nel merito”.
Le quattro famiglie (tredici persone in tutto) che vivono nelle villette attendono quindi la sentenza in cui verrà discusso il merito dell’impugnazione, fissata per il prossimo 11 gennaio. La loro “controffensiva” passa ora anche per la richiesta di danni in sede civile, depositata nello scorso agosto. La querelle continua.
Una risposta
Salve. Sono Lina, sono di una paese della provincia di Napoli ma vivo ad Aosta.
Ho letto l’argomento e lo stesso argomento riguarda anche molti paesi di Napoli dove si continua ad abbattere case e persone. Dunque,
spesso ci si chiede dove sia la sensibilità dello Stato verso le persone, dove la tutela della quale tantosi parla, dove il supporto, dove l’umanità.
Ai politici che rappresentano il popolo in quanto è proprio grazie al popolo che sono in parlamento, salvate tutte le case che sono state costruite Co sacrifici e che certamente non sono oggetto di danni ambientali.
Schieratevi in prima linea contro gli abbattimenti. Siate umani.