Il Consiglio di Stato segna il destino di tre villette a La Thuile: vanno abbattute

Pubblicata la sentenza conclusiva di una vicenda complessa, iniziata una decina di anni fa. A rivolgersi alla giustizia amministrativa, alcuni proprietari di seconde case in un vicino condominio, in località Moulin.
La Thuile - Immagine di archivio
Cronaca

“Ci siamo sempre costituiti nei giudizi, appena è stato possibile, per tutelare l’azione amministrativa dell’ente, che ha rilasciato il titolo edilizio, ma ciò non è andato a buon fine”. C’è una sorta di disincantata amarezza nelle parole del sindaco di La Thuile, Mathieu Ferraris, nel commentare la sentenza del Consiglio di Stato – emessa giovedì 25 marzo, ma pubblicata da pochi giorni, lo scorso 22 aprile – che stabilisce la demolizione di tre villette in località Moulin, perché ritenute edificate sulla base di una concessione edilizia non legittima.

A rivolgersi al massimo organo della giustizia amministrativa erano stati tre proprietari di seconde case del vicino condominio Hermite, per ottenere l’esecuzione del verdetto che, nel 2018, aveva dato loro ragione nella controversia, stabilendo l’avvenuta costruzione in forza di un titolo illegittimo. La causa ha avuto uno sviluppo complesso, come spesso accade nelle vicende di questa natura, ed è iniziata una decina di anni fa, appunto quando le villette – abitate da quattro famiglie, per un totale di tredici persone – erano state edificate.

Il problema, com’è emerso dal susseguirsi di sentenze, non è nel terreno acquistato al tempo dai proprietari, che risulta edificabile, ma nel fatto che gli interessati fossero “privi della disponibilità giuridica della viabilità necessaria per l’accesso ai nuovi fabbricati”. A servire l’area dove sono sorte le villette è infatti una strada vicinale, che passa accanto al condominio. Durante la costruzione dei fabbricati, i proprietari avevano ottenuto un accesso temporaneo, attraverso una zona protetta, ma il diritto di passaggio non è poi stato loro riconosciuto.

Di recente, il Comune ha approvato dei lavori, per realizzare un parcheggio su un fondo da espropriare al condominio Hermite, che servirebbe anche ad ospitare la nuova fermata di Moulin della navetta interna. Obiettivo della nuova organizzazione viabile sarebbe, oltre al miglioramento dell’area, creare l’accesso alle villette, ma per i giudici amministrativi il fatto questo non fosse esistente in origine le rende frutto di una illegittimità. Risultato: il Comune ha ora 60 giorni di tempo per ottemperare al ripristino della legalità, adottando l’ordine di demolizione.

Qualora ciò non avvenisse spontaneamente da parte dei proprietari, la sentenza assegna all’amministrazione comunale il compito di procedere direttamente “in danno dei controinteressati”, nei 120 giorni successivi. Se, ancora, non portasse al risultato indicato, il Consiglio di Stato individua nel “Prefetto di Aosta” (da leggersi, nella nostra regione, nelle attribuzioni prefettizie riconosciute dallo Statuto al Presidente della Regione) il commissario “ad acta” che dovrà adempiere all’eventuale inottemperanza del Comune.

La decisione non è destinata ad essere “ad impatto zero” sulla vita di chi nelle tre villette vive da anni (e pure per l’ente, potrebbero dover essere rivisti gli interventi già decisi, d’importo ingente). Il Sindaco, per quanto il rilascio della concessione al centro della “querelle” sia avvenuto da parte di un’amministrazione precedente, lo sa e ribadisce che “umanamente siamo vicini alle famiglie”, in cui ci sono anche dei bambini, ma “amministrativamente ci sono dei dati che impongono di procedere”.

Per la valutazione dei passi da compiere, “stiamo facendo un giro con i nostri avvocati” e lo stesso avverrà anche con gli uffici di prefettura. Anche perché l’unico spiraglio, a leggere la sentenza, è dato dal fatto che “è fatta salva la possibilità del raggiungimento di eventuali accordi transattivi, anche su impulso e sotto la supervisione del Commissario”. Sui social network, nei gruppi che riguardano la vita della comunità della Valdigne, il tema fa discutere non poco e in paese c’è chi rassicura i residenti nelle villette: “non siete soli”. Intanto, il conto alla rovescia dei 60 giorni è iniziato.

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