Scuole: arrivano le prime quarantene e sorveglianze sanitarie

Dieci classi di scuola primaria in sorveglianza sanitaria e due classi di scuola media in auto-sorveglianza per un caso di positività in classe. Due sezioni di scuola dell’infanzia, 3 classi di scuola primaria e una classe di scuola media in Ddi perché segnalati due casi di positività nella classe.
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Sono bastati pochissimi giorni di scuola in presenza per far finire già in quarantena le prime classi.
Il provvedimento interessa a ieri due sezioni di scuola dell’infanzia, 3 classi di scuola primaria e una di scuola media, che sta svolgendo la Didattica digitale integrata in quanto sono stati segnalati due casi di positività nella classe.

In sorveglianza sanitaria dieci classi di scuola primaria e due classi di scuola media in auto-sorveglianza per la segnalazione di un caso di positività in classe.

Nei giorni scorsi la Sovrintendenza agli studi ha avviato una rilevazione sul personale assente. I dati comunicati oggi raccontano del 2,9% di docenti sospesi in relazione all’obbligo vaccinale Covid-19, del 6,2% assente per quarantena o isolamento Covid-19 e del 6,7% assente per altri istituti (aspettativa, malattia, per esempio).
Quanto al personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata): 0,9 per cento è sospeso; 4,5 per cento è assente per quarantena o isolamento; 2,9% è assente per altri istituti.
Il 5,8% degli studenti risulta invece in Didattica a distanza (Dad) o in Didattica digitale integrata (Did).

“Lo sforzo per mantenere le scuole aperte è corale e deriva dalla consapevolezza che passare tutti in Dad sarebbe una scelta in questa fase contraria ad una politica che in Valle d’Aosta è stata perseguita con convinzione a beneficio degli studenti”, spiega l’Assessore Luciano Caveri.

“Conosco le difficoltà e lo sforzo dei diversi soggetti nelle scuole – prosegue l’Assessore Caveri – e l’incontro di oggi con i dirigenti scolastici, così come la presa d’atto dei dati già avvenuto in queste ore, serve per monitorare gli eventi. Il mondo della scuola segue le scelte sanitarie e questa pandemia ancora incombente comporta un evidente stress e preoccupazione per tutti. Ma bisogna avere bene in testa che la scuola, pur con qualche rischio, resta un servizio pubblico essenziale”.

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