Il 15 gennaio del 1944, in un discorso trasmesso da Radio Algeri, il ministro degli esteri francese, Réné Massigli, si espresse a favore dell’annessione della Valle d’Aosta alla Francia. 78 anni dopo, l’annessionismo valdostano è ancora un tema all’ordine del giorno nel dibattito pubblico locale. Per questo ieri, martedì 13 gennaio, presso la sala conferenze dell’Hotel Duca d’Aosta, La Fondation Émile Chanoux e l’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta, hanno presentato un nuovo progetto di ricerca a riguardo.
Questa volta, il tema non verrà affrontato limitando la ricerca agli archivi del territorio valdostano. Spiega Marco Gheller, presidente della Fondation Émile Chanoux: “Andremo anche fuori Valle e probabilmente faremo alcune trasferte negli archivi di Parigi e Londra in modo tale da contestualizzare la Valle d’Aosta in un ambiente Internazionale”. Le ricerche saranno condotte seguendo un approccio metodologico di Global History, perché come sottolineato sempre da Marco Gheller: “La Valle d’Aosta, è sempre stata una regione di confine molto importante per le sue grosse risorse idriche e per i suoi valichi. Per tanti anni è stata una tessera di mosaico fondamentale nel panorama europeo, per questo cercheremo di comparare la nostra storia con il resto di Europa.”
Gli aspetti innovativi riguardanti questa nuova stagione di ricerche non si fermano all’approccio adottato. Alla base di questo progetto c’è la volontà di affrontare il tema dell’annessionismo in modo totalmente obiettivo. “Abbiamo la volontà di studiare e di approcciarci a un tema che per tanti anni è stato affrontato tramite ideologie. – prosegue Gheller – Quando ti approcci a un periodo storico con la tua ideologia c’è sempre il rischio di non essere obiettivo. L’idea è di dare una sorta di oggettività alla nostra ricerca”.
Questo progetto di ricerca rappresenta la prima forma di collaborazione tra Fondation Émile Chanoux e Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta. Sarà una collaborazione di lungo periodo, che si svilupperà nell’arco di 3 o 4 anni. Per il coordinamento del progetto sono stati nominati due storici di riferimento, Alessandro Celi, per la Fondation Émile Chanoux e Andrea Désandré per l’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta.
”È ancora tutto da costruire e sono ben accetti tutti i tipi di contributi, sia economico finanziari che di ricerca. – conclude Gheller – Se nel corso del nostro lavoro troveremo altri istituti e fondazioni storico culturali, che si rifanno a valori repubblicani intenzionati a partecipare, le porte sono aperte. La volontà e quella di riuscire a fare un lavoro corale.”