L’amicizia, fatta di abitudini, come la cena nello stesso locale (da anni) una volta a settimana o la passeggiata in un’altra serata, ma anche di momenti in cui a colui che consideri vicino a te dovrai dire qualcosa che non avrà necessariamente piacere di sentire. E’ stato soprattutto questo il terreno su cui ha marciato – nel pomeriggio di sabato scorso, 19 marzo, al ristorante “Bataclan” di Aosta – la presentazione della raccolta di tre racconti “Inizio da qui”, di Corrado Bellora, noto sino ad oggi come avvocato penalista e all’esordio come autore.
Un’uscita che è essa stessa testimonianza di come le trame che la vita disegna, a volte, lasciano all’oscuro (sino all’ultimo) proprio il protagonista della tela. Prendendo a prestito le indimenticate parole di un politico italiano, Bellora ha infatti spiegato sorridendo di essere passato tra coloro che hanno pubblicato un’opera “a mia insaputa”, giacché i racconti erano scritti da tempo, ma ad organizzare l’intera operazione è stata la moglie Nora, con la complicità di Clara e Carlotta Acerbi, della libreria “A la page”.
E’ infatti nel negozio di via Porta Praetoria, ad Aosta, che si può trovare il volumetto, distribuito ad un’offerta minima di 5 euro (ma c’è da affrettarsi: la prima tiratura è già esaurita e la seconda pare destinata a non resistere a lungo). Il ricavato viene interamente devoluto alla Fondazione Sistema Ollignan onlus, che persegue “finalità di solidarietà sociale” consistenti “nell’offerta di inserimento lavorativo e nello svolgimento di attività occupazionali ed educative per persone disabili.
Una scelta dettata, ha sottolineato l’autore, dal fatto che “l’aspetto delicato della beneficienza è avere la certezza che ciò che si dona raggiunga la destinazione”. Nel caso specifico, la serenità dell’avvocato è data dal ruolo di primo piano interpretato bell’associazione d a colui che gli ha fatto da “spalla” per tutto l’incontro, René Benzo, nonché protagonista (assieme al “padrone di casa” Pier Ottavio Signorini) di tanti degli scampoli di vita amicale che hanno fatto da sfondo all’appuntamento.
Bellora ha così ricordato che proprio dall’amico, dopo avergli rivelato la passione per lo scrivere (figlia, nel caso specifico, di un profilo da “lettore onnivoro”), giunse, alla vigilia di una vacanza insieme, l’invito a comprare un pc portatile e a lasciare libera la vena creativa. “C’è chi, in auto, non riesce a fare altro che guardare la strada – ha chiosato Benzo – e chi arriva a dedicarsi ad altro. Corrado, seduto nei posti in fondo, curvo sul computer, continuava imperterrito a scrivere”.
Lo stesso, ha appreso il folto pubblico del “Bataclan”, è successo per buona parte della vacanza, in un flusso ininterrotto. Due dei racconti (“Il debito” e “Non solo gli uccelli sanno volare”) sono vicende di fantasia, che affondano le loro radici anche nel rapporto con la natura valdostana d’antan, fatta di fauna selvatica e della caccia (“intesa come pratica per il mantenimento degli equilibri naturali tra specie”, ha sottolineato Bellora, citando la supervisione del già telecineoperatore Rai e presidente del Comitato venatorio Luciano Joris), mentre il terzo – “Face pace con sé stessi” – ha un respiro maggiormente personale.
Nato dall’aver notato nel ristorante un oggetto appartenuto al padre di Signorini (“io ogni venerdì sera tiro fuori qualcosa” ha affermato il titolare, mostrando un lasciapassare vaccinale per uscire dall’Italia risalente agli anni ’50), rappresenta “un modo – ha spiegato l’autore – con cui ho cercato di elaborare il lutto per la morte di mio padre”.
Chi si fosse perso l’appuntamento, potrà recuperare prossimamente: altre presentazioni saranno giovedì 24 marzo, alle 19.15, al restocafé culturel “Secrets” di piazza Roncas ad Aosta e venerdì 25, alle 21, alla biblioteca comunale di Saint-Vincent. Al termine dell’appuntamento, Bellora ha distribuito anche la “tiratura limitata” dei primi due capitoli di un romanzo già pronto. Un “noir” che affonda le sue radici in una vicenda giudiziaria di cui si è occupato anni fa come legale. “Non ho un editore” – ha detto – e l’idea è che mettere in circolo una “prima dose” possa far accadere qualcosa, per trasformare “Inizio da qui” da titolo a promessa.