La Struttura complessa di Oculistica dell’Usl ha acquisito un nuovo sistema di visualizzazione tridimensionale, già pienamente operativo. L’apparecchiatura, di ultima generazione – si legge in una nota aziendale –, permette la visualizzazione in tre dimensioni del campo operatorio a tutto il personale in sala operatoria, attraverso l’utilizzo di occhiali prismatici in dotazione con la nuova tecnologia.
Normalmente – prosegue il comunicato –, in sala operatoria oculistica si lavora con un microscopio dedicato che permette l’ingrandimento delle strutture oculari e la visualizzazione ad uno o due operatori tramite gli oculari del microscopio. Ovviamente, però, da questa visualizzazione sono esclusi lo strumentista, gli infermieri di sala operatoria e il personale medico in formazione.
Utilizzando invece il sistema 3D l’immagine del microscopio viene inviata ad un monitor 55 pollici con un ritardo di circa 5 centesimi di secondo – impercettibile all’operatore durante i movimenti lenti di una microchirurgia – e questo permette a tutti i presenti la visualizzazione del campo operatorio come lo vede il primo chirurgo.
“Il primo valore aggiunto di tale tecnologia consiste nel notevole ingrandimento delle immagini (fino al 50% in più rispetto al tradizionale microscopio ottico) e nell’aumento della profondità di fuoco – spiega il dottor Luca Ventre, Direttore di Oculistica –. Questo si traduce nella possibilità di vedere meglio strutture anatomiche come membrane epiretinche nella chirurgia vitreoretinica o la capsula del cristallino per la chirurgia della cataratta, strutture di spessore di pochi millesimi di millimetro che devono essere afferrate con pinze sotto il diretto controllo del chirurgo”.
Non solo: “Il secondo valore aggiunto della visualizzazione digitale consiste nella possibilità di modificare i filtri, la luminosità e il contrasto delle immagini con conseguente minor utilizzo di luce nel campo operatorio e minor danno fototossico e migliore visualizzazione di strutture trasparenti come il vitreo, la capsula del cristallino ed alcune membrane patologiche sulla superficie della retina – prosegue il medico –. Terzo, ma non per importanza, valore aggiunto è la visualizzazione del personale medico presente in sala con la possibilità di fare formazione a più di una persona, la possibilità di indicare direttamente tramite un cursore le azioni che deve svolgere il chirurgo in formazione e la possibilità per il chirurgo esperto di intervenire sul campo operatorio da qualunque posizione e senza la necessità di regolare nuovamente gli oculari del microscopio tra un chirurgo e l’altro”.
La visualizzazione per il personale paramedico, inoltre, permette a tutti di comprendere appieno l’attività del chirurgo e quindi di partecipare all’intervento chirurgico in maniera proattiva. Lo strumento, Ngenuity, prodotto dall’azienda Alcon, potrà essere utilizzato per tutti gli interventi oculistici, a discrezione del chirurgo.