Roberto Luboz lascia la Lega Vallée d’Aoste

L'annuncio dell'ex consigliere regionale è stato fatto attraverso i social. All'origine "l'assenza totale nel dibattito pubblico dell'Associazione Jeune Vallée d’Aoste" cui si aggiungono "alcune perplessità rispetto all'azione politica nazionale e alle esternazioni non sempre condivise del vertice del Partito".
Consiglio regionale 26 giugno 2018 - Roberto Luboz
Politica

Roberto Luboz – consigliere regionale del Carroccio dal 2018 al 2020 – lascia la Lega Vallée d’Aoste. Ad annunciarlo lui stesso, attraverso i social network. Luboz parte da lontano: “Nella primavera del 2018 mi fu data l’opportunità di candidarmi alle elezioni per il Consiglio regionale e di essere successivamente eletto; era il 20 maggio. Esattamente 4 anni fa. Fu, naturalmente, una grande soddisfazione e, pur se breve, l’esperienza si dimostrò di grande interesse”.

Facendo un salto indietro l’ex consigliere spiega: “Venni avvicinato, nel mese di marzo di quell’anno, da 4 movimenti politici e dai loro esponenti: Mouv, Alpe, Impegno Civico e Lega per valutare la mia candidatura nei rispettivi movimenti politici. Come noto, accettai la proposta della Lega, soprattutto perché il proposito prospettato, ed invero raggiunto, era quello di creare un’area politica alternativa con la presenza, fra i candidati, anche di personalità caratterizzate dal forte spirito identitario e dalla convinta radice autonomista nel loro percorso di vita. L’adesione al progetto da parte dell’associazione culturale Jeune Vallée d’Aoste, fu determinante ad orientare la mia scelta”.

Nel mezzo, la pandemia e le Elezioni anticipate che furono “indiscutibilmente, nei numeri, un successo per la Lega, senza però propri e concreti risultati effettivi. Personalmente ne uscii deluso e sconfitto, ma non oltremodo scoraggiato. Lo scoramento principale fu ed è tuttora determinato dall’assenza totale nel dibattito pubblico dell’Associazione Jeune Vallée d’Aoste che avevo cercato, durante la legislatura conclusasi anzitempo, di far crescere e consolidarsi. Evidentemente non ne sono stato capace e, non solo per responsabilità personali, l’interessante progetto pare ormai essere purtroppo naufragato. Venendo quindi meno questa ragione essenziale per il prosieguo della militanza all’interno della Lega, unitamente ad alcune perplessità rispetto all’azione politica nazionale e alle esternazioni non sempre condivise del vertice del Partito, ho maturato la decisione di non rinnovare la tessera militante”.

Addio agrodolce: “Ringraziando tutto il movimento e in particolare il Segretario Marialice Boldi, Nicoletta Spelgatti e Stefano Aggravi, con i quali ho particolarmente legato in questi 4 anni e ai quali va tutta la mia stima e il mio affetto personale – chiude Luboz –, colgo l’occasione per estendere a tutti i militanti e simpatizzanti, il mio saluto, nella convinzione che il rispetto reciproco e il confronto costruttivo, fondamento dei rapporti per la crescita di una comunità, possano sempre contraddistinguere i dibattiti e gli scambi di opinione, a prescindere dalle rispettive scelte, posizioni o percorsi di vita”.

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