Coordinare le attività di ricerca in campo agroalimentare e ambientale. O meglio, favorire la collaborazione scientifica per sviluppare attività di ricerca, favorire il trasferimento tecnologico per lo sviluppo delle aziende produttive e dei territori e diffondere poi i risultati della sperimentazione.
Per questo, l’Institut Agricole Régional e la Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese (Agrion) hanno sottoscritto un accordo quadro per la collaborazione e il coordinamento di attività di ricerca in campo agroalimentare e ambientale.
“Sempre più siamo di fronte a sfide nuove e difficili dovute ai cambiamenti ambientali che ci impongono, per mantenere una sempre migliore qualità delle produzioni agricole e garantire un livello di redditività sufficiente alle aziende operanti del settore, soluzioni sostenibili e innovative – spiega il presidente del Comitato direttivo dell’Institut Agricole, Piero Prola –. La collaborazione con la Fondazione Agrion va in questa direzione e permette alla nostra Fondazione di ampliare le nostre conoscenze, con scambi reciproci di informazioni e competenze per sviluppare nel prossimo futuro un lavoro puntuale per lo sviluppo dei territori dell’area alpina. Ritengo quindi questa collaborazione con la Fondazione Agrion sostanziale per arricchire i nostri reciproci territori di nuovi percorsi di crescita e sviluppo”.
“Solo attraverso la ricerca e l’innovazione tecnologica è possibile rispondere in maniera concreta alle nuove esigenze del mondo produttivo – ha detto invece il Presidente di Agrion, Giacomo Ballari –. La collaborazione con l’Institut Agricole Régional offre l’opportunità di ampliare la nostra rete di ricerca, con un’autorevole struttura della Regione Valle d’Aosta, mettendo a disposizione le competenze reciproche per sviluppare, nei prossimi anni, un importante lavoro a favore dello sviluppo dei territori, ponendo le basi per costruire una rete europea di ricerca e sviluppo dedicata alle aree alpine. Speriamo che le istituzioni regionali ci possano accompagnare in questo importante percorso che sta alla base della vitalità di queste aree e delle loro economie, agricole e turistiche. Occorrono competenza e professionalità per trovare le soluzioni più innovative e sostenibili per rispondere alle sfide dei cambiamenti climatici e garantire una crescente qualità delle produzioni: ecco perché ritengo che anche la collaborazione con l’Institut Agricole Régional sarà strategica per rispondere a queste sfide e favorire lo sviluppo dei nostri territori”.