Coltivare la passione dell’alta cucina e decidere di farne il proprio mestiere anche a 28 anni. Si può fare, a condizione di essere determinati e costanti. A testimoniarlo è la storia di Gabriele Sinopoli, classe 1993. Dopo 8 anni trascorsi dietro il banco del negozio di ortofrutta di famiglia ad Aosta, Gabriele si è lanciato all’inseguimento del suo sogno: diventare uno chef di alta cucina. “Ho sempre amato cucinare, in negozio mi spendevo quasi di più in consigli e suggerimenti per i piatti da realizzare piuttosto che nella vendita” ci racconta sorridendo. Sempre nel fruttivendolo, situato nel cuore del centro cittadino, Gabriele impara a ricercare e a selezionare le materie prime di qualità e capisce quanto siano importanti nella realizzazione dei piatti. “Sono cresciuto in Via Porta Pretoria, a stretto contatto con piccoli negozi di prossimità come il macellaio, il panettiere, il salumiere che investono nella qualità dei prodotti e nella soddisfazione del cliente”.
La pandemia, lo stop forzato e le riflessioni sul futuro che un simile evento si porta dietro rappresentano per Gabriele la spinta finale. Nell’autunno del 2020, fa i bagagli e parte. Destinazione: Colorno, in provincia di Parma, dove all’interno della Reggia ha sede Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana, fondata nel 2002, e che ha avuto come primo rettore Gualtiero Marchesi, Maestro della Cucina Italiana, il primo italiano a ottenere le 3 stelle Michelin.
Qui Gabriele frequenta un primo corso base di tre mesi, seguito da uno stage al Ristorante Vecchio Ristoro di Aosta, e poi decide di specializzarsi con il corso superiore di 5 mesi a cui si abbina il tirocinio presso Hotel Royal e Golf di Courmayeur, alla corte del giovanissimo Paolo Griffa. “La scuola Alma ti consente in pochi mesi di apprendere da zero i segreti della cucina ed è un’opportunità importante per chi, come me, non ha frequentato l’alberghiero dato che concentra lezioni teoriche e tirocini pratici in un ambiente ricco di stimoli e sotto la guida di professionisti e esperti riconosciuti del settore della ristorazione e dell’ospitalità” ci spiega Gabriele. Tornato a Colorno per dare gli esami si diploma. “Credo di essere l’unico diplomato Alma in Valle d’Aosta per il settore cucina”.
Archiviata la formazione in aula Gabriele si butta a capofitto nel lavoro. L’ultima sfida che ha deciso di accettare prenderà il via a breve, nella seconda metà del mese di luglio. Si chiamerà Roshi House Japanese Dinnig Experience e sorgerà in Via Conseil des Commis, nella sede che per anni ha ospitato L’Oriental Bambù. Un ristorante, rilevato da Alex e Max Chiesa, dove Gabriele Sinopoli ricoprirà il ruolo di chef della cucina collaborando con il SushiMan per la parte fredda.
Qui la cucina giapponese fusion sarò proposta con contaminazioni di tecniche classiche europee e in particolare con la cucina di base francese. “Apparentemente distanti queste due cucine hanno in comune l’uso di materie prime di estrema qualità”. “Non sarà un ristorante di massa, per turisti, ma punterà su una cura del cliente e una grande attenzione ai dettagli e all’accoglienza” anticipa il giovane Sinopoli. “Non sarà però neanche un locale solo elitario, grazie ad un ampio ventaglio di prezzi vuole aprirsi anche a chi è alla ricerca di un’esperienza di qualità diversa”.