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In viaggio con la refurtiva: chiesta una condanna per ricettazione

Un cittadino albanese era stato fermato in aprile al tunnel del Bianco con addosso gioielli, orologi, catenine e monete. Gli accertamenti della Polizia di frontiera, in collaborazione con le autorità francesi, hanno consentito di stabilirne l’origine delittuosa.
Cronaca

Era stato fermato lo scorso 18 aprile, mentre entrava in Italia dal tunnel del Monte Bianco a bordo di un bus di linea. Oltre ad essere risultato privo di documenti validi all’ingresso nel Paese, il passeggero, un cittadino albanese, era stato trovato in possesso di 112 tra gioielli, orologi, catenine e monete occultati su di sé. A seguito delle indagini della Polizia di frontiera su quel materiale, coordinate dal pm Giovanni Roteglia, la Procura di Aosta ha chiesto al Tribunale l’emissione di un decreto penale di condanna, nei confronti dell’uomo, B.S., per il reato di ricettazione.

Le investigazioni, effettuate dopo l’attivazione dei canali della cooperazione internazionale con le autorità d’oltralpe, hanno infatti consentito di accertare la provenienza delittuosa degli oggetti rinvenuti. Tre cittadini francesi, residenti nella zona atlantica della Nuova Aquitania, grazie alle foto diffuse dalla Polizia attraverso i media e i social network, hanno riconosciuto come propri circa 30 dei pezzi sequestrati, quale provento dei furti commessi nelle rispettive abitazioni, nei due giorni prima dell’individuazione del materiale da parte della Polizia di frontiera.

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