L’Accordo quadro sottoscritto con il Ministero del Lavoro il 28 aprile 2009 ha esteso la possibilità di utilizzo temporale degli ammortizzatori in deroga a tutti i settori e praticamente a tutti i lavoratori che potrebbero essere toccati dalla crisi. Tra gli interventi previsti figura anche l’estensione della Cassa Integrazione Guardagni in deroga e la mobilità in deroga a tutti i datori di lavoro, operanti in qualsiasi settore di attività, ad eccezione del lavoro domestico, purché abbiamo esaurito gli strumenti di sospensione dal lavoro previsti dalla legislazione ordinaria. A questo si aggiungono ancora le misure previste dalla legge regionale anticrisi del 23 gennaio scorso. Sono queste le misure, spiegate dal Presidente della Regione Augusto Rollandin, che garantiscono i lavoratori a rischio.
Il tema della salvaguardia del lavoro è tornato in Consiglio regionale con una interpellanza del PD che ha chiesto l’attivazione di interventi di sostegno al reddito a favore dei lavoratori privi di ammortizzatori sociali. Da questo punto di vista sarà incaricato il gruppo di lavoro costituito in seno al Consiglio per le Politiche del Lavoro che si occupa delle tematiche legate alla crisi e degli interventi di sostegno del reddito, di effettuare un’indagine approfondita per verificare la necessità e l’opportunità di attivare ulteriori interventi.
I rischi che alcuni soggetti non rientrino nelle misure finora predisposte infatti ci sono, in particolare i lavoratori con meno di 60 giornate lavorate per i contratti a tempo determinato o di 90 giornate per i contratti a tempo indeterminato, o ancora i giovani inoccupati. Da quanto emerso dal quadro presentato in Consiglio regionale risultano comunque sporadici i casi che lamentano una totale assenza di copertura sociale e comunque sono stati indirizzati ai servizi sociali dei comuni e della Regione.
I rischi che alcuni soggetti non rientrino nelle misure finora predisposte infatti ci sono, in particolare i lavoratori con meno di 60 giornate lavorate per i contratti a tempo determinato o di 90 giornate per i contratti a tempo indeterminato, o ancora i giovani inoccupati. Da quanto emerso dal quadro presentato in Consiglio regionale risultano comunque sporadici i casi che lamentano una totale assenza di copertura sociale e comunque sono stati indirizzati ai servizi sociali dei comuni e della Regione.