La siccità provocata nel corso di questa estate da un clima torrido e scarso di precipitazioni piovose ha finito con il mettere in ginocchio anche la filiera della Fontina DOP. Nella volontà di preservare la produzione e la sostenibilità di un prodotto nostrano apprezzato e riconosciuto tanto in itali quanto l’estero, il Consorzio produttori e tutela della Fontina DOP ha ottenuto dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali una modifica temporanea del disciplinare di produzione del formaggio valdostano per eccellenza.
Fieno non locale
Come stabilito dalla pubblicazione ministeriale datata lunedì 26 settembre, lungo tutto il periodo di lavorazione casearia che da mercoledì 21 settembre 2022 raggiunge mercoledì 31 maggio 2023, i 169 soci produttori del Consorzio saranno legittimati a nutrire le proprie bovine lattifere con un 45% di fieno ed erba verde non provenienti da campi della Valle d’Aosta.
Tale modifica all’articolo 4 del documento è volta, come si legge nella nota del presidente Andrea Barmaz, a “mettere al sicuro la produzione di Fontina DOP dei prossimi mesi andando così incontro alle preoccupazioni degli allevatori circa la scarsità di foraggio” ma non registra “ripercussioni sulla qualità finale e sulle caratteristiche costitutive del formaggio”.
Problematiche persistenti
Quella dei fienili quest’anno non riempiti è soltanto una delle problematiche che affligge il settore lattero-caseario, dove già nei mesi passati si è potuta registrare con evidenza e rammarico una decrescita nella produzione di latte da parte delle bovine lattifere. Le conseguenze del comportamento di Pezzate rosse, Pezzate nere e Pezzate castane non hanno tardato a sopraggiungere nemmeno nel comparto produttivo, portando a un calo non indifferente nelle possibilità di lavorazione di formaggi stagionati e freschi.
La modifica
Le variazioni applicate al disciplinare di produzione della Fontina DOP sopraggiungono a seguito di una relazione dell’Agenzia regionale protezione ambiente Valle d’Aosta che, tra il luglio e l’agosto scorso, registrava una riduzione della produttività della superficie prato-pascoliva regionale rispetto al triennio tra il 2018 e il 2021.
Favorevole anche il parere dell’assessorato regionale Agricoltura e risorse Naturali, che durante lo scorso agosto aveva dichiarato tale eccezionale ondata di siccità pervenuta anche nella nostra regione “una avversità atmosferica assimilabile a una calamità naturale“.
Grazie a tale strumento normativo previsto dai regolamenti europei in materia di prodotti DOP e IGP, prosegue la nota, “il Ministero ha ritenuto che, allo stato attuale, il vincolo sulla provenienza dei foraggi non potesse essere mantenuto, autorizzando la richiesta di poter attingere anche ai territori limitrofi”.