Trecento libri per i detenuti del carcere di Brissogne

Il dono fa parte delle azioni del “Piano corresponsabilità educativa e legalità 2022-2023 adottato dalla casa circondariale ed è stato effettuato durante la mattinata di oggi, venerdì 14 ottobre.
La cerimonia di consegna
Società

Un libro per immergersi e perdersi tra le righe di un racconto, un dono che diviene occasione di incontro e di confronto tra giovani e detenuti, un progetto a sostegno dell’agire secondo la legge e del reinserimento sociale. Sono soltanto alcune delle azioni del “Piano corresponsabilità educativa e legalità 2022-2023” adottato dalla casa circondariale di Brissogne e presentato durante la conferenza stampa tenutasi all’interno del plesso nella mattinata di oggi, venerdì 14 ottobre.

“Una fase propedeutica”

L’incontro è stata l’occasione per presentare un impegno regionale e carcerario che dura dal mese di giugno scorso nonché per dare avvio ufficiale ad una serie di forum tematici già calendarizzati, che vedranno i detenuti confrontarsi con circa 300 giovani alunni delle classi quarte delle secondarie valdostane.

“Vogliamo che il carcere possa essere inteso quale momento di restituzione incapace di prescindere da istruzione e cultura, intese quali l’acquisizione di conoscenze, competente e consapevolezza atte a garantire all’individuo un proficuo reinserimento futuro – ha spiegato la direttrice del polo, Antonella Giordano -. Il nostro lavoro non manca nemmeno di guardare ai bisogni del nostro personale interno, al quale già da tempo e grazie al fondo sociale europeo abbiamo dato occasione di compiere e terminare con il nostro aiuto i propri studi universitari”.

La cerimonia di consegna
La cerimonia di consegna

“Crescita e arricchimento reciproci”

Il progetto, che si concluderà a maggio, è frutto di un lungo tavolo tecnico che ha visto la partecipazione dell’assessorato regionale a Istruzione, università, politiche giovanili, affari europei e partecipate oltre che del comandante Rino Zanchetta e del difensore civico Adele Squillaci.

“Tali incontri, che coinvolgeranno giornalmente e contemporaneamente due diverse classi, non vogliono sembrare fenomeni di voyeurismo bensì occasioni di incontro all’interno di una comunità che non distingue detenuti e non in cittadini di serie A o B – ha precisato l’assessore Luciano Caveri -. Responsabilità, comprensione e rispetto reciproco sono soltanto alcuni dei traguardi che puntiamo a raggiungere, occasione di crescita e arricchimento reciproci scaturiti da due mondi apparentemente distanti ma parte della medesima e complessa società”.

Da sinistra Antonella Giordano, Luciano Caveri e Marina Fey
Da sinistra Antonella Giordano, Luciano Caveri e Marina Fey

I gruppi tematici così pensati – ciascuno orientato alla trattazione di differenti ma attuali argomenti tra cui il rispetto delle regole e le dipendenze – si inseriscono nell’elenco di proposte ricreative, culturali e sportive ogni anno adottate e portate avanti dal carcere di Brissogne in collaborazione con l’”Associazione valdostana volontariato carcerario onlus”, il “Centro regionale per l’istruzione degli adulti” e il Dipartimento politiche del lavoro ed educazione.

“Puntiamo ad arricchire il percorso carcerario dei nostri detenuti, ritagliandone un’immagine esterna differente che non guardi all’abbruttimento del singolo bensì alla sua valorizzazione in termini di cambiamento e crescita – ha commentato la sovrintendente agli studi Marina Fey -. Anche la varietà dei libri dismessi donati dal nostro sistema bibliotecario spaziano da un centinaio di volumi per ragazzi a centocinquanta romanzi per adulti sino a proposte di lingua straniera e poesia finalizzati a regalare preziosi momenti di benessere dopo la pandemia”.

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