La competitività delle imprese turistiche e del territorio valdostano al centro di “The First Thursday”

Il secondo appuntamento della rassegna ha ospitato, tra il pomeriggio e la serata di giovedì 3 novembre, esperti e professionisti del settore del turismo per un talk dalle prospettive plurali.
Da sinistra Orlando Bonserio, Jean Paul Tournoud, Maria Elena Udali e Giorgia Vigna Lasina
Turismo

Dai dati statistici sull’andamento estivo valdostano alle testimonianze dirette di coloro che vivono il turismo dall’interno, dalle narrazioni di ristoratori e albergatori della regione ai resoconti degli esperti del settore: il secondo appuntamento con “The First Thursday” ha visto svelati retroscena e racconti di competitività di imprese e territorio. Dopo il focus di ottobre sulla cosiddetta smart agriculture, tra il pomeriggio e la serata di giovedì 3 novembre, il Teatro della Cittadella dei Giovani di Aosta ha ospitato esperti e professionisti del settore del turismo per un talk dalle prospettive plurali organizzato con la collaborazione della Bcc valdostana, il patrocinio dell’Università della Valle d’Aosta e la content partnership di “TurismOK”.

Le statistiche afferenti ai periodi pandemico e post pandemico hanno evidenziato non soltanto le difficoltà dei settori produttivi bensì anche il calo di primi ingressi e posti di lavoro le cui ricadute hanno colpito prettamente le nuove generazioni.

“La Cittadella dei giovani ha esplicitamente scelto di organizzare iniziative mirate nella sfera artistica e culturale dei giovani nonché di promuovere azioni per loro fondamentali quali primo orientamento nel mondo professionale – ha spiegato nella sua introduzione il direttore Jean Frassy -. Con questo evento, poi, abbiamo voluto toccare la tematica dell’imprenditorialità e delle opportunità odierne per i ragazzi che esulano dal solo e semplice format tradizionale e oramai superato di lavoro fisso”.

Nata quale proposta da parte della Cittadella e reduce da un consenso unanime dell’intero consiglio di amministrazione, come sottolineato dal suo direttore generale Fabio Bolzoni, la collaborazione con la Bcc valdostana “punta a restare accanto ai giovani nonché ad ascoltarne le esigenze per realizzare piccole azioni concrete di banca del territorio”.

Da sinistra Orlando Bonserio, Jean Frassy e Fabio Bolzoni
Da sinistra Orlando Bonserio, Jean Frassy e Fabio Bolzoni

I flussi turistici dell’estate valdostana

Dopo un 2019 non eccezionale e un 2020 e un 2021 connotati da incertezza pandemica e restrizioni alla circolazione dovute al green pass, l’estate del 2022 è stata in grado di anticipare il flusso turistico già alla primavera, rivelandosi buona nonostante la diminuzione della permanenza media essenzialmente dovuta al caldo torrido e il calo di arrivi e presenze registrato tra luglio e agosto.

“Tra le variazioni subite dalla presente stagione estiva rispetto alle precedenti figurano una crescente insicurezza legata alla programmazione a causa dei cambiamenti climatici, il ruolo sempre maggiore delle cosiddette Ota (ndr. Online Travel Agency, ovverosia agenzie di viaggio online) quali strumenti di marketing e vendita con conseguente inasprimento delle politiche tariffarie, un aumento lineare dei prezzi privo però di ripercussioni immediate sul pubblico e una consapevolezza elevata da parte della clientela circa i meccanismi di vendita – ha osservato Jean Paul Tournoud, direttore dell’Osservatorio turistico della Valle d’Aosta di “TurismOK”, guidato dalla moderazione del giornalista di AostaSera.it Orlando Bonserio -. Riscoperta nel 2022 per questioni climatiche e nel 2021 per questioni di sicurezza, la montagna a oggi sente sempre di più la necessità di valutare e definire bene aperture e chiusure delle attività sulla base dei mutamenti meteorologici, programmare piani alternativi nell’eventualità di una crisis management, ricercare personale aggiuntivo tramite elementi di welfare e trovare soluzioni tecnologiche maggiormente integrate”.

Orlando Bonserio e Jean Paul Tournoud
Orlando Bonserio e Jean Paul Tournoud

Le imprese turistiche della regione

L’offerta turistica della Valle d’Aosta conta oltre 2 mila imprese turistiche – circa il 18% del totale delle aziende del territorio – comprendenti oltre 11 mila addetti per un totale di 1200 strutture e 56 mila posti letto.

“Quest’anno sono stati riscontrati rispettivamente 500 mila arrivi e 1 milione e 500 mila presenze tra cui prettamente italiani provenienti da regioni limitrofe alla nostra nonché l’ingresso di oltre 2 milioni di mezzi dai 3 varchi regionali e in modo particolare da statale e autostrada nella zona di Pont-Saint-Martin – ha raccontato ancora Tournoud -. Se le 12 stazioni sciistiche e i 31 impianti di risalita hanno subito un innalzamento di visite, ancora più rilevante è stato l’exploit dei 7 castelli e dei 8 siti archeologici, che, anche nonostante l’aumento subito dalle tariffe, hanno raggiunto quota poco meno di 300 mila accessi estivi, ovverosia addirittura la metà dei turisti totali giunti in Valle d’Aosta”.

La competitività di tali realtà aziendali nostrane non può prescindere, come ben ricordato dallo stesso Tournoud, dalla qualità del personale assunto e dalla volontà delle stesse di aprirsi a una crescente forma di digitalizzazione. Hanno concordato con il parere del data analysis manager di “TurismOK” anche la presidente Fipe giovani di Confcommercio Valle d’Aosta Maria Elena Udali e la presidente dei Jeunes Hôteliers Valdôtains Adava Giorgia Vigna Lasina, che hanno voluto sottolineare “la necessità quantomai urgente di aprirsi a quel vasto mondo che è la tecnologia sia quanto al reclutamento dei propri impiegati sia quanto alla pubblicizzazione della propria impresa tramite portali specifici e social network”.

Da sinistra Orlando Bonserio, Jean Paul Tournoud, Maria Elena Udali e Giorgia Vigna Lasina
Da sinistra Orlando Bonserio, Jean Paul Tournoud, Maria Elena Udali e Giorgia Vigna Lasina

Cultura e sport

A concludere la serata del secondo “The First Thursday” prima dell’aperitivo a chilometro zero preparato dall’Unione regionale cuochi Valle d’Aosta assieme al wine partner del Consorzio vini della Valle d’Aosta, è stato il focus sul turisticamente efficace binomio tra cultura e sport peculiarità rilevante della regione nostrana.

Dopo che il destination manager di “TurismOK” Aimé Pernettaz ha voluto evidenziare la “dimensione sempre più globale del turismo, che nel solo 2020 ha condotto circa 1 miliardo e 400 milioni di persone a viaggiare e spostarsi mantenendo comunque fermo un occhio di riguardo per il versante dell’ecologia e della salvaguardia del patrimonio naturale all’interno della propria destinazione”, Davide Vuillermoz della Pila s.p.a. non ha potuto che esprimere la propria soddisfazione per essersi riconosciuto pienamente nel quadro illustrato in quanto gestore del triplice comprensorio di Pila, Cogne e Crevacol.

“I dati ci insegnano quanto possa essere semplice produrre turismo culturale in Valle d’Aosta, quasi una mission per il Forte di Bard, che assieme al suo pittoresco borgo è in grado di attirare quasi 250 mila visitatori annui ma, come d’altronde tutta la regione, risulta ancora incapace di attrarre e intercettare quei flussi internazionali maggiormente propensi a effettuare soggiorni prolungati – ha concluso la presidente della fortezza Ornella Badery -. È necessario variare nonché lavorare in rete fianco a fianco con altri valdostani e ben radicati sul proprio territorio di riferimento al fine di soddisfare le esigenze della clientela nonché di migliorare la propria efficacia sul piano dell’offerta turistica”.

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