Il futuro turistico di Pila brilla di un efficace e studiato trittico che, nell’ottica di una fruizione turistica e residenziale completa, associ elementi tanto differenti quanto territorialmente peculiari quali cultura, sport e località. La vallata, forte della sua prossimità con il capoluogo aostano, mira a reinventarsi regalando ai propri visitatori esperienze fisiche legate all’attività sportiva amatoriale e professionistica nonché occasioni di riscoperta di tradizioni enogastronomiche e ruralità nostrane. È questo, in sintesi, quanto emerso giovedì 3 novembre in Cittadella dei Giovani durante l’incontro di The First Thursday dedicato al turismo.
La dinamicità del turismo
Vitale e mai immobile come la società di cui esso costituisce parte integrante e imprescindibile, il turismo evolve e muta costantemente le proprie caratteristiche e i propri orientamenti tentando di rispondere alle esigenze di coloro che lo praticano e coloro che invece lo promuovono.
“I flussi turistici hanno oramai raggiunto una dimensione globale tale da aver spinto, nel solo 2020, circa 1 miliardo e 400 milioni di persone a viaggiare e spostarsi, un dato raddoppiato rispetto agli anni passati che le imprese devono saper interpretare e gestire al fine di incrementare la propria competitività”, spiega Aimé Pernettaz, destination manager di “TurismOK”. “Oramai il turista, sempre più propenso a soggiorni brevi piuttosto che a vacanze lunghe, predilige destinazioni anche lontane ma capaci di interiorizzare concetti quali ambiente, ecologia e salvaguardia della natura”.
“Un experience park”
Nella volontà di avvicinare città e montagna nonché di promuovere gli atout rispettivamente culturali e sportivi delle stesse, secondo Pernettaz è necessario orientare la fruizione turistica a “una forma più dolce capace di valorizzare sci e attività outdoor estive e invernali affiancandoli a proposte esperienziali quali per esempio appuntamenti con le aziende agricole locali con annesse degustazioni o visite guidate a beni monumentali ubicati in luoghi più angusti e non facenti parte del circuito storico principale della regione, una sorta di experience park al quale dare visibilità attraverso strategie di marketing mirate e sfruttamento della sempre più crescente digitalizzazione del settore”.
Pila da semplice località sciistica a destinazione turistica
Proprio in tale direzione di connubio tra particolarità e attrazioni turistiche differenti agisce la Pila s.p.a., da anni addetta alla gestione dei comprensori di Pila, Cogne e Crevacol ma alla costante ricerca di uno sbocco differente rispetto a una funzione turistica incapace di ricoprire in toto le quattro stagioni.
“Anziché restare immobili nella definizione di semplice località sciistica orientata a sporadici mordi e fuggi sportivi, puntiamo a evolvere in richiesta e apprezzata destinazione turistica in grado di creare indotto e posti di lavoro tramite il solo impegno a una differente modalità di pubblicizzazione e vendita nonché a un incremento di posti letto calibrati su opportune indagini di mercato”, illustra il presidente della società di gestione, Davide Vuillermoz. “Come molte altre zone, registriamo sold out praticamente ogni fine settimana sia in estate sia in inverno ma riscontriamo non poche problematiche nel promuovere i soggiorni infrasettimanali nonché per farci conoscere da una clientela internazionale che sicuramente rappresenterebbe una fonte di maggiore concretezza economica per gli imprenditori che hanno scelto di credere e investire in noi”.
La funivia Pila-Couis
Impianto di collegamento tra Aosta e la conca di Pila, la nuova stella che dal prossimo 2023 illuminerà la Platta del Grevon consentirà di raggiungere i 2730 metri di altitudine dal centro del capoluogo in poco più di mezz’ora e passando attraverso due sole stazioni intermedie.
“Il bando ministeriale “Montagna Italia” cui Gressan ha aderito per il progetto “Four seasons outdoor experience” rappresenta un grande ma tuttora insufficiente passo avanti che non può prescindere da un doveroso cambio di mentalità capace di destagionalizzare l’offerta del paese mostrando un lato altro e migliore del comprensorio”, prosegue Vuillermoz. “Il nostro nuovo impianto andrà a sostituire quelli oramai desueti e ultra trentennali senza per questo correre il rischio di contaminare una valle rimasta tuttora intoccata ma provvedendo semplicemente a effettuare miglioramenti alla struttura già in essere”.
Forte della sua natura panoramica affacciata sui giganti da 4 mila metri della Valle d’Aosta, la punta del Couis risente suo malgrado di una scarsa attrattiva per gli sciatori, che rappresentano circa il 2,8% delle visite totali vista la presenza di piste di difficoltà rossa o addirittura nera.
“Si tratta di un progetto dedicato a qualsivoglia tipologia di avventore, dagli appassionati di sci ai ciclisti, ai quali vorremmo regalare circuiti per bike ed e-bike che esulino dal solo tracciato dello Chamolé nonché occasioni di scoperta del territorio tramite programmi rurali e culturali di incontro e confronto diretto con produttori, storici e artigiani”, conclude Vuillermoz. “Il nuovo impianto di risalita, inoltre, sarà completato e arricchito di proposte inedite e diversificate quali per esempio aree ristoro e centri benessere capaci di condurre in quota una varietà quanto più possibile ampia di fruitori”.