Milano, 17 dic. (Adnkronos) – Il sistema di 'marketing del turismo in Lombardia' gestito dall'assessore regionale Pier Gianni Prosperini era tale che il politico poteva addirittura imporre alle tv locali di negare spazi ai suoi avversari. E' quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa ieri dal gip di Milano Andrea Ghinetti nei confronti dell'assessore Prosperini, di un consulente e del patron del gruppo Profit, Raimondo Lagostena accusati a vario titolo di corruzione, truffa e turbativa d'asta.
''… Ecco, sappiate che non desidero che vada piu' niente in onda se non c'e' la mia presentazione -dice al telefono con una dipendente di Odeon tv Prosperini in una conversazione dell'aprile 2008- perche' a ottobre si vota e… L'opportunita' sono io che la giudico e dico che e' opportuno che il dottore ci sia sempre… Se noi adesso facciamo una cosa e' per la campagna elettorale… Non per far vedere la cosa bella''.
Il medesimo potere, sottolinea il gip nella sua ordinanza ''emerge anche dalle conversazioni intercettate il 17 dicembre tra l'assessore e diversi soggetti di tv locali lombarde, in cui il primo fa sostanzialmente pesare il proprio veto alla concessione di spazi televisivi alla propria ex alleata, ed ora nemica, Carla De Albertis''.
Prosperini, scrive ancora il gip Ghinetti, ''era ed e' di fatto il dominus dell'attivita' promozionale regionale che gestiva in prima persona decidendone financo i contenuti''. Un'attivita' che era pero' diventata ''un sistema corruttivo e truffaldino pacificamente instaurato ed operante, particolarmente efficace, radicato e pertanto idoneo a fondare il pericolo di reiterazione''. E' quanto scrive il gip Andrea Ghinetti nell'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti dell'assessore regionale, del consulente Massimo Saini e del patron del gruppo Profit, Raimondo Lagostena Bassi. Nelle 49 pagine dell'ordinanza, il giudice definisce poi Prosperini ''il boss (come viene talvolta chiamato dai suoi accoliti) cui spetta certamente l'ultima parola sull'attivita' dell'assessorato e l'impiego dei fondi''.
Pier Gianni Prosperini, spiega poi il gip, "ha la disponibilita' in via diretta o indiretta delle seguenti societa' off shore: Htk con sede a Vienna, Finley Service Llc, Chamonix Llc, Willow Oversease, Kenana Ltd".
Infine, prosegue il gip, Prosperini avvicino' una teste per cercare di inquinare le prove. A raccontare l'episodio e' la stessa teste, una hostess presso la Bit di Fiera Milano, che ha riferito di essere stata avvicinata da Prosperini all'interno dell'Hotel Diana, di Milano, dove era stata invitata da un'amica per un aperitivo.
"Uscendo dal bagno -r acconta la donna – lui (Prosperini, ndr) mi stava aspettando e ci siamo salutati… Lo stesso mi ha detto di sapere, su di me, notizie che non gli avevo mai raccontato, consistenti nell'essere andata a convivere assieme al mio ragazzo. Inoltre mi ha detto di essere a conoscenza che la magistratura sta facendo indagini sul Bit e non si e' mostrato meravigliato del fatto che ero stata convocata dalla Guardia di Finanza nella mattinata".
"Quando gli ho detto che ero stata in via Fabio Filzi, lui non ha affatto equivocato l'indirizzo della vostra caserma con quello del Consiglio regionale – aggiunge la teste – dimostrando cosi' di essere bene a conoscenza che l'indirizzo in questione era proprio il vostro. Mi ha chiesto se mi avevano fatto domande sulla Bit e su Elena Novikova (indagata per essere stata compensata per l'impegno in Bit mai esercitato, ndr) la quale a suo dire non era presente tra noi hostess in quanto impegnata con la tv russa. Lo stesso mi ha anche detto che vi sono indagini su Saini e sull'equipe. Nel salutarmi il Prosperini mi ha chiesto se sarebbe stata mia intenzione avvertirlo di quanto accaduto, se non ci fossimo incontrati, e io gli ho risposto che non glielo avrei mai detto".
