La Stella Alpina cambia volto. Il movimento autonomista di centro, che oggi – sabato 26 novembre – si è chiuso a Congresso all’Étoile du Nord di Sarre, ha scelto i successori degli attuali vertici di partito, il segretario politico– e assessore regionale alle Finanze – Carlo Marzi ed il presidente, ex consigliere regionale, Maurizio Martin.
A sostituirli, rispettivamente – e votati all’unanimità -, sono il sindaco di Charvensod e vicesegretario uscente di Stella Alpina Ronny Borbey e Luisa Trione, ex consigliera comunale a Nus e in Consiglio Valle nella VX Legislatura, dal 20 dicembre 2019 al 19 ottobre 2020, quando subentrò in aula a Stefano Borrello, e candidata al Senato alle elezioni politiche del 2018. Il segretario amministrativo sarà invece Giulio Poli.
Borbey: “Un percorso comune per una nuova legge elettorale che dia stabilità”
“L’ingrediente che dà il sale necessario per ricoprire una carica politica è la politica stessa – ha spiegato in sala Borbey, segretario in pectore -. Un piatto però, per essere pienamente gustoso, deve essere cucinato con passione. La politica deve avere passione e deve ritrovare entusiasmo. Con i visi tristi, le riunioni noiose infinite, lo stress politico, la frustrazione pensiamo di poter attrarre? Rimettiamo un po’ di entusiasmo e saremo attrattivi, avvicineremo e non allontaneremo”.
Un elemento sul quale si concentra Borbey è quello della “stabilità”, non a caso in un momento – ormai lungo – in cui la parola è lontanissima da piazza Deffeyes: “Abbiamo rappresentanti in Regione e nei comuni. Mi permetto di dire che le politiche di sviluppo si realizzano solo con la stabilità politica. Vengo da un comune dove si può lavorare cinque anni proprio perché la legge lo permette e lo garantisce. E se il modello non va più, si sfiducia e si torna dagli elettori. Credo sia il momento di condividere un percorso comune, con tutte le forze politiche, che porti ad una legge elettorale condivisa in grado di garantire la stabilità. Solo in questo modo potremo dare risposte all’oggi, indicare una prospettiva e combattere l’astensionismo e l’indifferenza, uno dei mali dei nostri giorni e forse anche della politica”.
E, a proposito del Consiglio Valle, aggiunge: “Il nostro congresso cade mentre si dibattono il presente e il futuro della maggioranza regionale. Riteniamo che abbia ben operato, in una situazione difficile, abbia dato alcune risposte, ce ne aspettiamo altre però, incisive e di prospettiva. Per far questo è necessario mettere da parte protagonismi e personalismi e dare spazio ai contenuti, alle progettualità, alle soluzioni. Serve un patto, un patto prospettico che non navighi a vista ma che guardi oltre l’emergenza contingente. Un patto anche da allargare ad altri che condividono questa prospettiva, che riallinei obiettivi e strategie politiche. Noi ci siamo stati e ci siamo, pronti al confronto con la convinzione che buttare via tutto non sia la soluzione sempre ottimale”.
Trione: “Partecipiamo all’allargamento di maggioranza partendo dal perimetro attuale”
“Noi ci diciamo e diciamo all’esterno di collocarci al centro e di essere lì da sempre, a differenza di altri, ma io credo che se questo è importante lo è ancora di più farlo, il centro, cioè riempire di concretezza, di prospettiva politica, di linee di intervento questo posizionamento”, ha detto la neo presidente di fronte alla platea.
Inevitabile un passaggio sulla situazione politica attuale in Regione: “Il nostro movimento fa parte delle maggioranza e crede che insieme agli altri Partiti di maggioranza stia lavorando bene – spiegato Trione, riferendosi alla presentazione del Bilancio e del Defr nei tempi stabiliti -. Questi sono i documenti politici per eccellenza perché evidenziano le priorità politico-strategiche e lo strumento per realizzarle. Quindi bene, procediamo senza indugi. Certo è che questa è una maggioranza che per il numero da cui è rappresentata è più esposta a subire scossoni che bene non fanno al governo della Regione in un momento così delicato. Noi quindi condividiamo in toto e stiamo partecipando al processo di tentativo di allargamento partendo dalla definizione del perimetro attuale. Riteniamo fondamentale tenere ferme, però, alcune linee fondamentali, prima fra tutte la priorità dell’Autonomia“.
Il nuovo coordinamento regionale di Stella Alpina
Il coordinamento del partito è invece formato dal sindaco di Cogne Franco Allera, Mauro Alliod, il vicesindaco di Ollomont Denis Arbizzi, il consigliere comunale di Verrès Dario Barone, dalla consigliera comunale di Charvensod Chiara Bernardi, Diego Bétemps, l’assessore comunale di Étroubles Marco Bignotti, Luigi Maria Borselio, Andrea Celesia, Jean-Baptiste Cerlogne, Monica Challancin, Edy Cheney, Marco Cocco, l’ex consigliere regionale Dario Comé, Natale Dodaro, Davide Enrietti, Demis Fiorot, Alessandro Fontanelle, Bruno Gamba, l’assessore ad Arvier Francesco Maria Gentile, Enrico Gosti, Nicolò Munier, Severino Noz, il sindaco di Sarre Massimo Pepellin, il consigliere comunale a Courmayeur Alessandro Perrone, Gianluca Piu, Sergio Plateroti, Fabrizio Santoro, l’ex assessore comunale di Aosta Flavio Serra, Floriana Tardani, Serafino Vaccaro, l’ex assessore regionale Marco Viérin e Andrea Vivoli. Completano il coordinamento i vertici uscenti della Stella Alpina Martin e Marzi.
2 risposte
L’espressione “Volti nuovi” mi fa molto ridere! Le facce sono sempre le stesse, cambiano solo ruoli e partiti! Che noia mortale questa politica così provinciale!
Considerazioni, naturalmente, legittime. Segnalo solo che l’espressione “volti nuovi” non è stata utilizzata da nessuno se non da Lei. Io ho scritto – e titolato – “Stella Alpina cambia volto”. Che ha una sfumatura un po’ diversa, a mio vedere.
Saluti,
LV