Crisi: il 2 febbraio Conseil chiamato alla scelta. L’Uv rivendica la presidenza della Regione

Il documento che verrà sottoposto ai delegati delle sezioni è pronto ed ha avuto il via libera dal Comité. Il Leone Rampante rivendica il ruolo centrale nelle prossime consultazioni e la presidenza della Regione.  
La sede dellUnion valdôtaine
Politica

Bisognerà aspettare almeno una settimana per capire se il complicato puzzle della nuova maggioranza di piazza Deffeyes potrà essere ricomposto. Giovedì 2 febbraio alle 20.30 in Viale Europa il Conseil Fédéral, il parlamentino Uv, sarà chiamato a scegliere fra “droite” o “gauche”.

Il documento che verrà sottoposto ai delegati delle sezioni è pronto ed ha avuto il via libera dal Comité. In primis il Leone Rampante rivendica il ruolo centrale nelle prossime consultazioni e la presidenza della Regione.  

Le posizioni che verranno analizzate e votate, prima dalle sezioni, e poi dal Conseil Fédéral del 2 febbraio saranno: “la preferenza per un’alleanza con i progressisti evitando il centrodestra, in coerenza con il percorso politico avviato negli ultimi anni a livello regionale oltre che nel comune di Aosta, e con le linee programmatiche degli ultimi congressi dell’Union, rivendicando il ruolo fondamentale e glorioso dell’Union che, nel corso della storia, non si è mai dovuta “piegare” ai governi nazionali, ma ha sempre rivendicato – ed ottenuto – i suoi diritti di una regione a statuto speciale”; la preferenza per un’alleanza con il centrodestra per rilanciare l’attività amministrativa e per ottenere le maggiori garanzie di raggiungimento di obiettivi strategici di vitale importanza per la nostra comunità, grazie ad un più facile dialogo a Roma”. Su Pour l’Autonomie, il documento redatto dal Comité evidenzia come “la trattativa con il centrodestra non deve necessariamente escludere l’apertura al gruppo”.

Se dovesse prevalere la prima opzione – la conferma delle attuali alleanze – bisognerà capire se i quattro consiglieri contrari (Aurelio Marguerettaz, Giulio Grosjacques, Renzo Testolin e Roberto Rosaire) si adegueranno alle scelte del proprio movimento o andranno avanti nell’idea di costruire una nuova maggioranza con il centrodestra. I numeri sono comunque risicati su entrambe le opzioni. Se l’Uv si dovesse spaccare e lo stesso dovesse accadere ad Alliance – Chatrian e Jordan sono i meno convinti dell’opzione centrodestra – si andrebbe a comporre una maggioranza a 20. Stessi numeri sui quali potrebbe contare l’alleanza con i progressisti con l’allargamento a Pour l’Autonomie.

Dopo la scelta del Conseil, la Commissione politica avvierà le consultazioni per comporre una nuova maggioranza, riconvocando a stretto giro il proprio parlamentino.

“Le consultazioni che seguiranno avranno come principale interlocutore l’Union – che proporrà il nuovo Presidente della Regione – ma la direzione non sarà quella dell’Union verso gli altri partiti, ma quella dello spazio autonomista unico verso gli altri movimenti”.
L’ultima parola spetterà comunque al Conseil Fédéral. “A questo punto, qualunque sia la linea amministrativa scelta” dal parlamentino unionista, “sarà decisivo approfondire con il gruppo di lavoro interpartitico la direzione verso le prossime elezioni europee e regionali, che dovranno svolgersi in un contesto di cooperazione fra i partiti autonomisti, con l’obiettivo di governare a pieno titolo la Valle d’Aosta”.

Il documento ricorda poi come l’Uv, “per garantire, sempre e in ogni momento storico e politico, l’interesse esclusivo del popolo valdostano, deve mantenere aperto il dialogo costruttivo e collaborativo con lo Stato italiano, indipendentemente dal governo al potere. Nel rispetto della nostra stessa storia e della nostra ideologia e garantendo le particolarità e i principi di autonomia che ci hanno sempre contraddistinto fino ad oggi, è necessario lavorare, con onestà intellettuale e politica, per risolvere grandi questioni di interesse regionale e di grande importanza per tutti le formazioni politiche valdostane”.

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