In poche parole sono degli inceneritori (dal punto di vista normativo), recuperano energia come i moderni inceneritori, inquinano come i moderni inceneritori: "Da altri punti di vista (recupero energetico e maggiore compatibilità ambientale) non risultano al momento provati reali e significativi vantaggi rispetto all'incenerimento". Queste tecnologie hanno delle buone prospettive per il futuro sia dal punto dell'efficienza energetica che dal punto di vista ambientale, ma per ora tutto ciò rimane solo sulla carta. Il vantaggio è che sono più flessibili e possono essere quindi costruiti anche di piccole dimensioni (senza quindi dover andare a dissotterrare l'intera discarica di Brissogne) con dei costi elevati, ma accettabili.
Il Comitato Rifiuti Zero concorda sul fatto che, se si volesse a qualunque costo (ambientale, economico etc..) chiudere il ciclo in Valle, una tecnologia di questo tipo sarebbe la più praticabile al momento. Questa però non è la sola alternativa: si potrebbe anche costruire un impianto a freddo (TMB), dal quale poi una frazione residuale dei rifiuti (il CDR-Q) potrebbe essere portata fuori valle e utilizzata nei cementifici al posto di altri combustibili più inquinanti. Non riteniamo che questa soluzione (che non è poi molto dissimile da quella delineata dalla delibera di giunta precedente) debba essere a priori migliore di quella proposta dalla Regione ora, ma riteniamo che ciò dovrebbe essere oggetto di studio.
Il Prof. Genon, interrogato sulla questione, ha anch'egli ammesso che si dovrebbe fare un studio LCA (life cycle assesment) valutando i due scenari per poter decidere al meglio.
L'assessore Zublena ha inoltre asserito che intende fare un serio piano regionale di riduzione dei rifiuti con degli obiettivi e determinati vincoli ed ha confermato la valutazione positiva del Centro Riciclo Vedelago (sulla frazione differenziata) che è stata fatta dal recente studio dell'ingegner Cout. Ci auguriamo quindi che entrambi questi progetti vengano portati avanti al più presto.
Infine il prof. Genon ha spiegato come i sistemi di pirolisi e gassificazione abbiano difficoltà a funzionare se nel rifiuto indifferenziato vi è un’ alta percentuale di rifiuto organico. Paradossalmente questo "handicap" potrebbe essere per la nostra comunità un vantaggio in quanto rappresenta un ulteriore argomento a favore della raccolta dell'umido! Alla luce di queste ultime evidenze abbiamo chiesto ai nostri amministratori perchè non intendano raccogliere l'organico anche in città e laddove non è possibile il compostaggio domestico, ma non abbiamo ricevuto risposte…
Il Comitato continuerà quindi a portare avanti la petizione per la raccolta dell'umido e invita a firmare tutti i cittadini interessati".