Di virtuale c’è solo la piattaforma, ma lo sforzo e la strategia richiesti sono assolutamente reali. Il ciclismo indoor, complici la tecnologia e i vari lockdown, ha avuto un’evoluzione enorme: dalla semplice cyclette, da praticare magari guardando un film o una serie TV, è nato un vero e proprio Esport (uno sport elettronico, virtuale) che riproduce fedelmente luoghi realmente esistenti, con tanto di Campionati Mondiali organizzati dalla UCI, l’Union Cycliste Internationale, destinato a prendere sempre più piede. All’edizione 2023 degli UCI Cycling Esports World Championships parteciperà anche un valdostano “d’adozione”, Alessandro Barra.
La formula degli UCI Cycling Esports World Championships
I Mondiali si terranno sabato 18 febbraio sulla piattaforma Zwift, ormai il punto di riferimento per chi usa i rulli, e saranno ambientati a Glasgow, dove ad agosto si terranno i Mondiali “reali”. La formula, dopo le edizioni del 2020 e del 2022, sarà nuova, divisa in tre momenti a eliminazione: dai 100 partecipanti di partenza, dopo “The Punch” (13,8 km di terreno ondulato) solo in 30 arriveranno a “The Climb” (una salita per un totale di 8,5 km con 162 metri di dislivello positivo), da cui i primi 10 parteciperanno al “The Podium” (piccole salite con l’eliminazione di un concorrente per volta) che assegnerà i titoli iridati.
Alessandro Barra, dalla Valle d’Aosta ai Mondiali di Ciclismo Esport
Per partecipare ai Mondiali, Alessandro Barra è dovuto passare attraverso delle qualificazioni della Federciclismo, che ha superato insieme a Matteo Cigala, Riccardo Panizza, Chara Doni e Maria Elvira Wilhelm, mentre Luca Zanasca è passato attraverso le qualificazioni continentali organizzate direttamente dall’UCI. “Sinceramente non ci speravo molto, ho avuto il Covid per tre settimane fino a poco prima delle prove”, racconta. “Uso Zwift da 6 o 7 anni, sono stato anche beta tester dell’applicazione, e lo uso per allenarmi e gareggiare durante i mesi invernali, mentre d’estate faccio granfondo e cronoscalate all’aperto con il Panaché Team”.
Una piattaforma collaudata e studiata nel tempo che ha preso piede proprio per la sua coerenza con la realtà e la sua capacità di essere stimolante e permettere una competizione continua con rider certificati. Già, perché dietro c’è tutto un mondo che i “profani” non possono neanche immaginare: “Su Zwift ci sono diverse procedure di antidoping virtuali, come la misurazione del peso e dell’altezza, su cui poi si calibrano le gare”, continua Alessandro Barra. “Quest’anno, per i Mondiali, ci sarà anche un antidoping reale, come nel ciclismo”.
Per livellare la competizione, i rulli sono forniti direttamente dall’UCI, in modo che a fare la differenza saranno la prestazione fisica e la strategia: “Con il Team Castelli Elite ci stiamo allenando sulla strategia per portare avanti il maggior numero di atleti nelle varie prove del Mondiale”, spiega ancora il 31enne, in Valle da 7 anni. “La componente fisica è molto importante, ma lo è anche quella del gaming: su Zwift si sviluppano diverse dinamiche di gioco, come ad esempio la scia o i power-ups, dei “poteri speciali” che vengono assegnati e da usare nel modo e nel momento migliore della competizione”.
La concorrenza sarà agguerrita, dagli statunitensi ai belgi, passando per tedeschi e australiani. “Il Cycling Esport è spesso trampolino di lancio per entrare nel mondo del ciclismo professionistico, come è successo ad esempio a Jason Osborne, ora nell’Alpecin-Deceuninck, o Jay Vine del Team Emirates, entrambi campioni del mondo nelle due precedenti edizioni dei Cycling Esports World Championships”, conclude Alessandro Barra.