Il Banco Alimentare per la Valle d’Aosta diventa “maggiorenne” e festeggia 18 anni di attività, una ricorrenza importante che arriva dopo un anno difficile che ha fatto registrare un incremento degli assistiti di circa il 20%, cui si sono aggiunti gli esuli ucraini.
Per far fronte a questa crescente necessità di sussidi Marinella Ciarlo, Presidente di Banco Alimentare per la Valle D’Aosta, ha fatto un accorato appello ai suoi interlocutori, con una risposta che ha superato di molto le aspettative: “Abbiamo ricevuto un importante aiuto economico dalla Regione e dai Comuni e nell’ultimo anno sono aumentate le donazioni di privati e di Associazioni, oltre all’attività dei volontari. Desidero fare un doveroso ringraziamento per la generosità e la disponibilità di tutte le persone e le Istituzioni che hanno prontamente risposto alla nostra richiesta di aiuto”, spiega.
Il Banco Alimentare per la Valle d’Aosta oggi è in grado di assistere circa 3.200 persone su tutto il territorio, divise in 1.200 nuclei familiari. È una realtà sostenuta esclusivamente dal lavoro di volontari – circa 45 persone – con il supporto di 30 strutture caritative e assistenti sociali regionali. L’approvvigionamento dei beni alimentari è principalmente affidato alla solidarietà della rete Banco Alimentare e alla disponibilità dei valdostani che, grazie alla Colletta alimentare, ad iniziative come Dona Cibo nelle scuole e agli armadi solidali a disposizione tutto l’anno in alcuni grandi magazzini, possono donare generi a lunga conservazione che poi il Banco provvede a ridistribuire. Nella regione non ci sono industrie alimentari che generano eccedenze e negli ultimi tempi anche i grossi supermercati hanno ridotto le già scarse donazioni degli anni precedenti.
Nel 2022 sono state distribuite 135 tonnellate di generi alimentari e in occasione della Colletta Alimentare di novembre scorso sono stati coinvolti circa 100 esercizi commerciali e oltre 500 volontari che hanno prontamente risposto alla richiesta di sostegno, sono state raccolte 35 tonnellate di alimenti, un risultato paragonabile a quello del 2021, stante l’aumento dei prezzi e la crisi economica.