Garante disabilità, le associazioni: “aumentate le risorse e modificate la legge”

Dopo le perplessità espresse durante l'approvazione, il Coordinamento Disabilità torna alla carica e chiede a gran voce di procedere a due emendamenti alla legge istitutiva ovvero più risorse economiche e più esperti pagati a supporto del Difensore Civico
Luigi Giunta Roberto Grasso Codivda
Società

La fretta è cattiva consigliera e, spesso, non produce buoni risultati. A neanche otto mesi dalla sua approvazione le 13 associazioni riunite nel Co.Di.Vda, il Coordinamento Disabilità Valle d’Aosta, chiedono al Consiglio regionale di cambiare la legge – la 20 del 1° agosto 2022 – che istituisce, in Valle d’Aosta, la figura del  Garante dei diritti delle persone con disabilità affidandone le funzioni al Difensore civico.

“Abbiamo espresso le nostre perplessità già durante l’audizione in cui ci hanno convocati, prima ancora che la legge fosse approvata, e le abbiamo esternate successivamente quando abbiamo capito che non avevano tenuto conto delle nostre osservazioni” spiega Roberto Grasso, presidente del Co.Di.Vda.

Il disegno di legge, depositato originariamente dai gruppi Lega VdA e Forza Italia, è stato poi approvato con 33 voti a favore e la sola astensione di Chiara Minelli ed Erika Guichardaz di PCP.

Sciolte le riserve sul Difensore Civico e superata l’ultima crisi della giunta regionale, il Coordinamento Disabilità torna alla carica e chiede a gran voce di procedere a due emendamenti. Le modifiche richieste vanno nella direzione di dare “maggiore efficacia all’azione del Garante”. Riguardano in primis la dotazione finanziaria del Difensore civico per l’esercizio della funzione di Garante della disabilità: il Co.Di.Vda chiede di innalzare la cifra attuale in dotazione pari a 5mila euro annui a 120mila euro.

L’altro emendamento richiesto coinvolge invece il supporto alle funzioni del Garante che, per il Codivda, va assicurato da più figure esperte in possesso di specifiche competenze nell’ambito della disabilità, e che, per definizione, non possono ottenere incarichi a titolo gratuito, come invece previsto ora nella legge.

“Stiamo parlando di una funzione chiave, complessa e delicata, perché investe l’ambito dei diritti e chi si occupa di garantirli deve avere competenze importanti in ambiti diversificati come la scuola, il lavoro, la sanità” spiega ancora Grasso. “La gratuità degli incarichi ci è apparsa subito come una forzatura: pensare che un unico tuttologo, a tempo perso poiché volontario, potesse occuparsi di tematiche così delicate ci è sembrato persino irrispettoso” ha rincarato Luigi Giunta, Presidente della Sezione valdostana dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.

Il rischio, già denunciato a suo tempo dalle associazioni, è che questa legge, approvata in fretta e furia prima delle elezioni, desse vita una figura meramente simbolica, incapace di incidere per mancanza di risorse e di personale. A otto mesi dall’approvazione, in effetti, del bando per l’individuazione dell’esperto-volontario, seppur previsto  in 90 giorni, non vi è traccia.

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