Garante disabilità, le associazioni: “Figura solo simbolica, no veri investimenti”

Le associazioni del Coordinamento Disabilità Valle d'Aosta, ad eccezione dell'organizzazione “Tutti uniti per Ylenia”, prendono le distanze dal testo normativo approvato il 28 luglio scorso dal Consiglio regionale.
Roberto Grasso
Politica

Approvato in fretta senza attendere i decreti attuativi che istituiscono la figura a livello nazionale, privo di seri investimenti di personale e di risorse economiche per renderla una funzione davvero significativa a servizio delle persone con disabilità della Valle d’Aosta

Il giudizio sul Garante dei diritti delle persone con disabilità espresso dal CoDiVda, il Coordinamento che riunisce in Valle d’Aosta 13 organizzazioni impegnate sul fronte della disabilità, è netto. Fa eccezione l’organizzazione “Tutti Uniti per Ylenia” che, pur aderendo al Coordinamento, ha seguito l’iter legislativo in forma autonoma ed espresso posizioni e sensibilità differenti nel merito.

Le critiche espresse dal CoDiVda toccano più piani. La scelta di affidare al Difensore civico i compiti di garante solleva non poche perplessità. “Noi abbiamo suggerito una figura altra, sia perché il Difensore civico non sembra avere a disposizione un organico sufficiente per svolgere le attuali funzioni, sia perché non ha competenze specifiche sui temi della disabilità” spiega Roberto Grasso, portavoce del Coordinamento. “La decisione poi di affiancargli un collaboratore dotato di elevate competenze, selezionato con bando ad evidenza pubblica e con un incarico a titolo gratuito è evidentemente un controsenso” sottolinea ancora Grasso “se è un tecnico preparato e competente deve essere retribuito”.

Risicato il budget messo a disposizione per svolgere le attività di Garante della disabilità: 5mila euro che dovrebbero coprire i restanti 5 mesi del 2022. “Ci hanno spiegato che è una semplice integrazione al budget dell’ufficio del Difensore civico che non ha utilizzato tutte le risorse generando quindi delle economie” commenta ancora Grasso. “Una conferma che lo stesso è già in difficoltà a svolgere le funzioni che gli sono ora affidate”. Il risultato finale? Per le organizzazioni che riuniscono familiari e disabili è una figura che rimarrà “meramente simbolica”.

Il Co.di.Vda, l’unica organizzazione valdostana di secondo livello specificatamente impegnata sui temi della disabilità, aveva a questo proposito elaborato un documento contenente timori e preoccupazioni sulla legge in approvazione. “Sui punti particolarmente significativi non ci hanno ascoltati” generando il paradosso che che la nuova legge, approvata per istituire un punto di riferimento per le persone disabili, viene derubricata dalle realtà che vivono e lavorano sul tema da anni come “l’ennesima enunciazione di principi” e “l’ennesima occasione persa”.

Per il Co.Di.Vda anche la fretta non ha giocato a favore. “Non era il caso di accelerare il tutto ora appena prima delle ferie e della sospensione dei lavori consiliari. Sarebbe stato più opportuno attendere i regolamenti attuativi della Legge Delega sulla disabilità che prevede per la fine dell’anno l’istituzione del Garante nazionale allineandosi a questa figura a livello regionale ” conclude Grasso. La fretta è cattiva consigliera, ma spesso in periodi elettorali è necessaria.

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