145 “badanti” inadempienti nel depositare la dichiarazione dei redditi

Il dato emerge dai controlli effettuati dalla Guardia di finanza e dalla direzione regionale dell’Inps sul periodo 2016/21. I lavoratori erano regolarmente assunti, ma superavano la soglia di reddito prevista dalla legge per la presentazione di 730 o unico.
Anziani
Cronaca

Erano lavoratori in regola, con i contributi previdenziali versati puntualmente, ma il loro reddito annuo superava il tetto previsto dalla legge. Avrebbero dovuto quindi presentare la dichiarazione annuale ai fini Irpef. In 145, tra il 2016 e il 2021, però non l’hanno fatto per uno o più anni: sono tutti lavoratori domestici, cioè “badanti” per anziani.

E’ il risultato di un’attività di analisi svolta dalla Guardia di finanza e dalla direzione regionale dell’INPS, incrociando i dati dei rapporti di collaborazione (e relative trattenute pensionistiche) a quelli presenti sulle banche dati fiscali. I militari del Gruppo di Aosta hanno ricostruito un imponibile d’inadempienza pari a 7milioni 570mila euro, quantificando la relativa imposta in un milione 743mila euro.

Quattordici dei lavoratori sottoposti al controllo, pur avendo lavorato da residenti in Valle, si sono poi trasferiti fuori regione e le loro posizioni sono quindi state segnalate ai reparti del Corpo competenti per territorio. La soglia di reddito prevista dalla normativa fiscale per la presentazione della dichiarazione (attraverso il modello 730 o l’unico) era di 8mila euro fino al 2020 e dall’anno dopo è passata a 8.174 euro.

Non è escluso che alcuni lavoratori abbiano omesso il deposito non in modo deliberato, ma essendo all’oscuro del “tetto” che fa scattare l’obbligo. La “fotografia” del settore restituita dalle analisi svolte è quella di lavoratori quasi esclusivamente di origine straniera e di sesso femminile. Tra le 145 posizioni controllate, prevalgono le cittadine romene, seguite da ucraine, moldave, dominicane e marocchine. Hanno prestato assistenza in famiglie distribuite in tutta la Valle.

“La sinergia tra la Guardia di finanza e l’Inps – fanno sapere dal comando territoriale di via Clavalité .- rappresenta un importante esempio di collaborazione interistituzionale finalizzata a tutelare gli interessi dello Stato e dei cittadini, attraverso la condivisione di competenze, risorse e strumenti di investigazione”.

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