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A Musicastelle l’entusiasmo contagioso degli Eugenio in Via di Gioia

In tanti ieri pomeriggio hanno raggiunto il pianoro di Fos, a Rhêmes-Notre-Dame, per assistere al concerto degli Eugenio in Via di Gioia, il gruppo torinese formatosi nel 2012, per la prima volta tra le montagne valdostane.
Cultura

La musica, le continue risate e le sorprese sono stati gli ingredienti del concerto degli Eugenio in Via di Gioia, il gruppo torinese molto amato dai giovani e non solo, che domenica 9 luglio si è esibito a Rhêmes-Notre-Dame per il terzo concerto della rassegna estiva MusicastelleCon la Granta Parey sullo sfondo e il sole cocente sopra la testa, gli Eugenio in Via di Gioia hanno inaugurato il concerto tra applausi e fischi, contagiando il pubblico fin dalla prima canzone con il loro entusiasmo e il loro immancabile umorismo.

Arrivati al terzo brano, le corde della chitarra erano già rotte, “si prospetta un bel concerto” ha scherzato il frontman della band, definendo fin da subito il tono che avrebbe mantenuto l’esibizione per tutta la sua durata: un mix di battute, risate e canzoni da cantare in coro tutti insieme come se si stesse assistendo ad un incontro tra amici di vecchia data. Per il gruppo formatosi dieci anni fa, è la prima volta in Valle d’Aosta che definiscono la location più bella dov’è abbiano mai suonato, ma poi scherzano sulle presenza del letame nelle vicinanze.

Eugenio in Via di Gioia Musicastelle Ph Nicole Jocollé
Eugenio in Via di Gioia Musicastelle Ph Nicole Jocollé

Tanti i presenti, soprattutto turisti, che hanno raggiunto il pianoro in località Fos dopo una breve ma intensa salita, tutti attrezzati al meglio per combattere il caldo: chi con ombrelli e ombrelloni, chi con delle tende da campeggio e chi invece cercando di rinfrescarsi con le birre alla buvette, ma tutti con la stessa voglia di cantare e ballare insieme. Tra una hit e l’altra – “Altrove”, “Chiodo fisso”, “Umano”, “Giovani Illuminati” e tante altre – non sono mancate le sorprese. Dal cubo di Rubik risolto da Eugenio mentre continuava cantare, al gruppo di ragazzi chiamati sul palco per unirsi alla band. I cinque giovani, dopo un contest su Telegram, sono stati selezionati per cantare con il gruppo: “Vorrei che si unissero perché i giovani sono più bravi di noi a raccontare il futuro”. Raddoppiati i cantanti sul palco, il pubblico ha continuato a cantare e ballare, riversandosi in piedi sotto il palco e tentando un trenino finale tra i teli e le sacche sul prato.

Un concerto, quello a Rhêmes, che si inserisce perfettamente nel tour degli Eugenio in Via di Gioia che hanno scelto di esibirsi in località piccole in cui poter eliminare la distanza con i fan: “Non mi piace nemmeno chiamare concerti le nostre esibizioni, ma appuntamenti, perché dopo mi piacerebbe stare tutti insieme e magari farci anche una camminata”, ha raccontato il cantante. La vicinanza con il pubblico si è dimostrata anche dopo la fine del concerto quando il gruppo ha raggiunto i partecipanti per scambiare due parole e fare qualche foto insieme.

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