Alessandro Borghi inaugura il Cervino CineMountain

La ventiseiesima edizione del festival del cinema di montagna più alto d'Europa è stata inaugurata dal racconto appassionato e sincero di Alessandro Borghi sull'anima del film "Le Otto Montagne".
Alessandro Borghi
Cultura

È stato Alessandro Borghi il protagonista della serata inaugurale del Cervino CineMountain. In occasione della sua XXVI edizione, durante la serata di ieri, sabato 29 luglio, il festival del cinema di montagna più alto d’Europa ha accolto sul palco del Centro Congressi di Valtournenche l’attore romano protagonista de “Le Otto Montagne” (Premio della Giuria al Festival di Cannes, David di Donatello come miglior film) e proiettato il film di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Cognetti.

La montagna come cura per l’ego

“Le Otto montagne” racconta la storia dell’amicizia tra Bruno (Alessandro Borghi) e Pietro (Luca Marinelli) dall’infanzia all’età adulta. Per Borghi, il desiderio di interpretare Bruno si è imposto sin dal primo incontro letterario con Cognetti: “Ho letto il libro e me ne sono innamorato profondamente. Il giorno del provino era quello in cui io e Luca abbiamo girato di nuovo insieme dopo ‘Non essere cattivo’. C’era qualcosa di vero tra noi, che eravamo noi. Io sapevo solo una cosa: volevo fare Bruno. Con lui c’era la possibilità di avere a che fare con la montagna non come turista ma come parte di essa, con la fatica della montagna, con le sveglie presto, con cose pratiche come il formaggio, il pascolo, la mungitura, la vita in alpeggio. Cose che per me sono diventate straordinarie, perché la montagna è diventata qualcosa da cui non riesco a staccarmi”.

Protagonista del film è infatti la montagna. Imprevedibile e austera, sincera e presente, silenziosa e partecipe testimone del tempo che passa, ma soprattutto attrice che (s)muove e influenza l’introspezione, la conoscenza e le scelte dei due protagonisti. Una montagna che l’intera troupe ha potuto vivere pienamente, in quanto il film è stato soprattutto girato in esterni: “Gli americani avrebbero usato il blue screen: i nostri occhi lucidi nel film erano per la fortuna di avere una produzione che ci ha permesso di girare nei luoghi reali, di aprire le finestre per vedere quello che c’è veramente fuori. Questo è stato un grande vantaggio emotivo: la montagna vive, è lì per davvero ed è una grande cura per l’ego”.

Le Otto Montagne - Foto di Alberto Novelli © 2022 WILDSIDE
Le otto Montagne – Foto di Alberto Novelli
© 2022 WILDSIDE S.R.L. – RUFUS BV – MENUETTO BV –
PYRAMIDE PRODUCTIONS SAS – VISION DISTRIBUTION S.P.A.

L’autenticità dei sentimenti

L’autenticità e la spontaneità dei sentimenti che il film custodisce ed evoca non deriva solo dal sincero rapporto di Borghi con la montagna, ma anche dall’affetto amicale che lega i due attori protagonisti nella realtà: “Luca è un fuoriclasse e con lui tutto può diventare un gioco di fiducia, stima, sentimenti veri. Non proviamo mai: ogni prova è un’energia che butti via. Molte cose successe sul set non erano scritte in sceneggiatura. Felix Van Groeningen ha detto molto spesso che abbiamo ‘improvvisato stando zitti’: alcuni take sono derivati dal solo nostro guardarci”.

Ad accrescere l’intensità emotiva del film ha contribuito anche la scelta delle location. Come ha raccontato Alessandra Miletto, direttrice di Film Commission VdA, “I location manager hanno girato tutta la Valle d’Aosta per individuare luoghi diversi da quelli reali in cui è ambientato il libro. Dopo un anno di giri si è tornati in Val d’Ayas, al punto di partenza: la verità che sta in questo film è anche in parte dovuta al fatto che sia stato girato proprio là dove è nata la storia”. 

Le otto montagne - Foto di Alberto Novelli © 2022 WILDSIDE S.R.L. – RUFUS BV – MENUETTO BV – PYRAMIDE PRODUCTIONS SAS – VISION DISTRIBUTION S.P.A.
Le otto montagne – Foto di Alberto Novelli
© 2022 WILDSIDE S.R.L. – RUFUS BV – MENUETTO BV –
PYRAMIDE PRODUCTIONS SAS – VISION DISTRIBUTION S.P.A.

Due romani in Valle d’Aosta

Durante la serata, Borghi ha acceso il riso della sala gremita di Valtournenche con aneddoti e storie divertenti innescate dall’incontro della romanità dei due attori protagonisti con la montagna. Ricordate la scena in cui i due vanno in moto insieme per vedere la Barma Drola dove presto costruiranno la casa? “Continuavamo a cadere. Luca mi teneva fortissimo, mi sembrava di essere come Jack e Rose. Alla terza caduta, abbiamo deciso di farla fare alle controfigure, ma quella di Luca era molto più bassa di lui e la giacca gli andava strettissima”. Il giorno dopo, il vento che imperversa sopra i due amici e gli asini è stato simulato grazie a uno stratagemma pensato da Felix, ovvero far girare un elicottero a quattro metri dalle teste degli attori: un’idea geniale e riuscita, ma per tutti inaspettata.

Borghi ha poi raccontato di aver tenuto una go-pro durante i mesi di ripresa per poter conservare i momenti più belli del film: “Avrei un altro film da montare: c’è un video in cui io e Luca andiamo velocissimi sulla motoslitta, con un precipizio a sinistra e una montagna a destra. Io ero seduto dietro di lui. Era terrorizzato, con la neve che gli arrivava sparata in faccia, ma cercava di sorridermi con la bocca bianca piena di neve”.

Le creazioni della produzione 

Quella delle Otto montagne, infine, è stata una produzione che, invece di sottrarre al territorio e all’ambiente, come spesso accade durante la realizzazione dei film, ha saputo muoversi in maniera creativa e aggiuntiva. Grazie agli interventi di ampliamento e migliorie offerte dalla produzione e dai fondi europei, la casa di vacanza della famiglia di Pietro, che è la vecchia scuola di villaggio di Graines diventato piccolo museo etnografico, è stata restituita alla comunità in maniera più fruibile. Lo stesso vale per la baita in alta quota ristrutturata dai due amici adulti in memoria del padre di Pietro: “Era un rudere abbandonato, senza tetto, che è resuscitata proprio perché ricostruita: nella realtà da una vera impresa edile, nella finzione dai due protagonisti che la rimettevano a posto” ha detto Alessandra Miletto.

Cervino Cinemountain
Cervino Cinemountain

Il Cervino CineMountain Festival prosegue tra Valtournenche, Cervinia, Chamois e La Magdeleine fino a sabato 5 agosto. Per scoprire il programma, è possibile consultare il sito al link https://www.cervinocinemountain.com.

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