Ai sindaci valdostani non piace la proposta di legge per la valorizzazione degli artisti locali

Il disegno, ampiamente discusso in occasione della seduta odierna del Cpel e prossimamente al vaglio della Giunta regionale, prevede agevolazioni per l’attività artistica in Italia e all’estero e riconosce benefici economici a residenti e operanti nella regione.
Cultura

I sindaci valdostani esprimono non poche perplessità circa la proposta di legge regionale per la valorizzazione degli artisti locali presentata in Consiglio Valle lo scorso lunedì 31 luglio dalla Lega Valle d’Aosta. Dopo aver discusso il testo durante l’assemblea del Consiglio Permanente degli Enti Locali di oggi, martedì 22 agosto, i primi cittadini hanno optato per l’astensione.

Sin dalla prima trasmissione al Cpel datata giovedì 10 agosto scorso, il disegno di legge regionale “Disposizioni per la valorizzazione degli artisti in Valle d’Aosta” non ha saputo convincere primi cittadini e assessori valdostani. Se il sindaco di Valsavarenche, Roger Georgy, ha ipotizzato di inserire tra le tipologie artistiche interessate dalle agevolazioni anche organizzatori di eventi, mediatori, corali e gruppi folkloristici, l’assessore comunale di Aosta Samuele Tedesco ha criticato l’esclusione tout court di soggetti emergenti o in fase di perfezionamento della propria attività; maggiore chiarezza è stata richiesta anche dalla sindaca di Saint-Nicolas, Marlène Domaine, che ha insistito nel domandare come questa proposta vada a interfacciarsi con le leggi regionali già in vigore.

“Premiamo le buone idee e le persone talentuose ma è necessario selezionarle adottando un atteggiamento inclusivo rispetto alla quantità degli artisti presi in considerazione, tra i quali mancano coloro che praticano le arti visuali servendosi della tecnologia – ha constatato il primo cittadino del capoluogo, Gianni Nuti, esprimendo più di un dubbio circa la costituzione e le modalità di azione della Consulta -. Il criterio di selezione, che dovrebbe essere meritocratico, risulta soltanto discriminatorio e pertanto non mi sento di avvallarlo”.

Mentre il sindaco di Nus, Camillo Rosset, ha fatto emergere la necessità di distinguere all’interno del testo artisti unicamente amatoriali da artisti detentori di partita iva e imprese autonome che vivono della propria arte, dalla platea del Cpel sono giunti appelli a prendere spunto dalle iniziative similari adottate da altre regioni dell’Italia.
“Ognuno di noi ha una sua propria idea su che cosa è l’arte e, parlando da persona che bazzica nell’ambiente, ritengo che questa non sia una misura a favore degli artisti non tanto perché le risorse finanziarie sono insufficienti bensì anche perché questo atteggiamento autoreferenziale ci porterà inevitabilmente a compiere gli stessi errori degli ultimi decenni – ha osservato invece il sindaco di Lillianes, Daniele De Giorgis, accodandosi alle critiche dei propri colleghi circa la mancanza di fondi sufficienti a dare ai professionisti dell’arte valdostana un corretto riconoscimento e un giusto sostegno -. Ringrazio chi si sta preoccupando di supportare la nostra cultura ma d’altra parte non posso condividerne le modalità, perciò se la Regione vuole fare qualche cosa in tal senso lo faccia però non arrivi a spacciarla per una legge a favore degli artisti”.

Le proposte alternative

Nella propria duplice veste di cantante e vicesindaca di Saint-Vincent, Maura Susanna ha descritto il provvedimento lanciato dalla Lega come inadeguato e bisognoso di modificazioni successive che gli diano un taglio più serio e prevedano contributi aggiuntivi per i giovani che studiano e praticano discipline artistiche.
“Forse non ci rendiamo conto che il nostro patois non viene più parlato dai bambini delle scuole così come molti savoir-faire stanno andando perduti – ha insistito la sindaca di Fontainemore, Speranza Girod, ricollegandosi alle parole del collega Georgy -. Sarebbe perciò bene dare un aiuto aggiuntivo a coloro che tramandano attività e tradizioni che altrimenti non sarebbero in grado di sopravvivere”.
In chiusura alla seduta del Cpel odierna, il relatore nonché sindaco di Charvensod, Ronny Borbey, ha proposto di procedere con una votazione di astensione, “evidenziando come cappello introduttivo la bontà della finalità di sostegno a chi pratica arte postasi da tale legge, ma anche sottolineando in chiave costruttiva aspetti progettuali, lavorativi, meritocratici e temporali che andranno rivisti in sede di Giunta regionale”.

Contributi e aiuti agli artisti valdostani iscritti ad un albo: la proposta di legge della Lega VdA

 

“Una proposta di legge innovativa, un grande piano di valorizzazione e incentivazione per emergere i tanti artisti che operano in Valle d’Aosta, ma che fino ad oggi hanno avuto meno risalto rispetto ad altri settori”. Così Simone Perron, primo firmatario della proposta di legge depositata nei giorni scorsi dal gruppo consiliare della Lega VdA e presentata nel pomeriggio di oggi, nel corso di una conferenza stampa. 

Gli undici articoli dell’iniziativa hanno l’obiettivo di “incentivare, riconoscere e valorizzare le attività di artisti che risiedono in Valle e favorire la proiezione della loro attività verso altre realtà regionali, nazionali ed internazionali, nonché la possibilità di scambi e contatti fra gli stessi e artisti di altre realtà territoriali sul territorio valdostano”. Come? Attraverso l’istituzione di un Albo degli artisti valdostani, costituito da due sezioni (spettacoli dal vivo e arte), la cui iscrizione dà diritto ad accedere alle misure di sostegno erogate dalla Regione.

Beneficiari della presente legge sono le persone fisiche che svolgono attività musicale, nella forma di solisti o di band; attività nel settore della danza; del teatro;  di arte scultorea di tipo contemporaneo, con qualsiasi tipo di materiale e soggetto; di arte pittorica, compreso il disegno;  attività di fotografia ma anche attività di scrittura, sia in forma poetica che in forma di prosa.

A sovrintendere all’iscrizione, organizzazione dell’albo e all’erogazione dei sostegni è una Consulta, composta da cinque soggetti. La proposta di legge prevede per gli iscritti all’albo contributi liquidati dietro presentazione della relativa documentazione di spesa; sussidi liquidati dietro presentazione di una relazione sul loro utilizzo, ma anche contributi per le spese di trasferta e per l’iscrizione a corsi di formazione e di perfezionamento.

Prevista infine la possibilità per la Regione di riservare occasioni annuali di esibizione artistica, sotto forma di concerti, festival, concorsi ed esibizioni, nonché di mostre, esposizioni, atéliers e simposi, in forma gratuita nelle strutture regionali e in quelle che vedono la compartecipazione regionale.

Agli artisti iscritti nella sezione Spettacoli dal vivo possono, inoltre, essere riservate quote di partecipazione ai concerti e ai festival organizzati dalla Regione e svolti sul territorio regionale, in ottica promozionale, in apertura ad artisti nazionali ed internazionali, ma anche quote di esibizione durante la Saison culturelle. In questo caso la proposta di legge prevede nel principio della rotazione che un artista non possa partecipare per due edizioni successive.

“Questa legge vuole essere un compendio a quanto c’è già, non va in contrasto con altre leggi” prosegue Simone Perron.  

Sarà il Consiglio regionale, come ricorda Paolo Sammaritani, con propria delibera a dover poi stabilire le funzioni della Consulta, i criteri e le modalità di calcolo dei rimborsi. La spesa prevista per dare gambe alla proposta di legge è di 100mila euro per il 2023 e 200mila euro per il 2024.

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